2018 anno del Cibo italiano nel mondo

ROMA – Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini, in questo caso insieme al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dopo l’innegabile successo dell’Anno dei Cammini (2016) e di quello dei Borghi (2017), ha proclamato che l’anno 2018 sia quello dedicato ad una delle eccellenze italiane incontrovertibilmente più vaticinate ed universalmente note nel mondo insieme ai nostri beni artistici: il cibo “made in Italy”.

Una scelta che sicuramente recherà ulteriori benefici economici sociali e cognitivi al nostro Paese anche in considerazione, cosa poco nota al grande pubblico, del fatto che l’Italia in tale materia vanta addirittura alcuni Patrimoni Mondiali dell’Umanità riconosciuti dall’UNESCO, ed anche in questo caso risulta essere la “medaglia d’oro” del settore come lo è con i 53 Siti Patrimoni Mondiali dell’Umanità (seguita dalla Cina con 52) dell’ambito culturale ed ambientale iscritti nella speciale World Heritage List.

Con il 2018 Anno del Cibo Italiano nel Mondo si punta, in particolare, sulla valorizzazione dei riconoscimenti UNESCO (già in possesso dell’Italia) legati al cibo, come nello specifico la Dieta Mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, i paesaggi della Langhe Roero e Monferrato, Parma città creativa della gastronomia e l’Arte della Pizza alla Napoletana, iscritta di recente (2017) nella speciale Lista del Patrimonio Orale ed Immateriale, stilata dalla suddetta importante Agenzia dell’ONU. UNESCO il quale nella stessa Lista, nel 2016, aveva inserito un altro Bene italiano di ben altra natura: “La Falconeria un patrimonio umano vivente”.

Per quanto concerne la scelta di dedicare questo 2018 al Cibo Italiano nel Mondo, questo è ciò che sarà intrapreso in proposito a livello istituzionale, come riferito dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina: “Saranno attivate iniziative per far conoscere e promuovere, anche in termini turistici, i paesaggi rurali storici, per il coinvolgimento e la promozione delle filiere e ci sarà un focus specifico per la lotta agli sprechi alimentari. Lo stretto legame tra cibo, arte e paesaggio sarà il cuore della strategia di promozione turistica che verrà portata avanti durante tutto il 2018 attraverso l’ENIT e la rete delle ambasciate italiane nel mondo e permetterà di evidenziare come l’enogastronomia faccia parte del patrimonio culturale e dell’identità italiana. Non si tratta di sottolineare solo i successi economici di questo settore che nel 2017 ha toccato il record di export di 40 miliardi di euro, ma di ribadire il legame profondo tra cibo, paesaggio, identità, cultura. Lo faremo dando avvio al nuovo progetto dei distretti del cibo. Lo faremo coinvolgendo i protagonisti a partire da agricoltori, allevatori, pescatori, cuochi. E credo che in quest’ottica sia giusto dedicare l’anno del cibo a una figura come Gualtiero Marchesi, che ha incarnato davvero questi valori facendoli conoscere a livello internazionale”.

A Martina si aggiunge, in una bella inevitabile sinergia visto quanto il cibo è anche tanta cultura, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Dopo il successo del 2016 anno nazionale dei Cammini e del 2017 anno nazionale dei Borghi, il 2018 sarà l’anno del Cibo Italiano nel mondo. Un’occasione importante per valorizzare e mettere a sistema le tante e straordinarie eccellenze e fare un grande investimento per l’immagine del nostro Paese nel mondo. Grazie alla bella collaborazione dei due ministeri, quello della Cultura e dell’Agricoltura, l’Italia potrà promuoversi anche all’estero in maniera integrata e intelligente valorizzando l’intreccio tra cibo, arte e paesaggio che è sicuramente uno degli elementi distintivi dell’identità italiana”.

I due dicasteri, congiuntamente, hanno comunicato, fra l’altro, che le manifestazioni, le iniziative e gli eventi, tutti legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica italiana, partiranno già da questo mese di gennaio con il primo passo del 2018 costituito da una campagna social tutta incentrata su alimenti e piatti d’autore, realizzati con tempera e chiaro scuro, in marmo o su ceramica con l’account Instagram @museitaliani che posta e condivide circa 50 locandine digitali.

Vi è da ricordare come l’Anno del Cibo sarà l’occasione per il sostegno alla candidature UNESCO (già ben avviate e con buone chances di successo finale – ndr) a sostegno di due altre eccellenze assolute enogastronomiche italiane già ampiamente note ed apprezzate in tutto il mondo: il Prosecco e l’Amatriciana.

 

Arnaldo Gioacchini – Membro del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale UNESCO