CIVITAVECCHIA – Non è l’inquinamento; non sono l’impressionante numero di morti e patologie tumorali; non sono nemmeno la disoccupazione a mille, l’inciviltà e l’illegalità che proliferano a Civitavecchia a scandalizzare molti concittadini. Ad indignare è l’improvvisa rimozione della Statua del bacio alla Marina, emblema di cui evidentemente la città non può fare a meno. Inusuale e per certi versi imbarazzante la mobilitazione mediatica, politica e materiale che si è generata stamattina quando gli operai del Comune hanno avviato le manovre di rimozione della struttura alla Marina, con diversi cittadini, consiglieri ed ex consiglieri comunali giunti sul posto per manifestare il proprio dissenso. L’intervento di Palazzo del Pincio, non c’è dubbio, è arrivato improvviso e inaspettato, senza alcuna comunicazione preventiva da Piazza Guglielmotti; fatto per il quale lo stesso sindaco Cozzolino ha ammesso la superficialità e la leggerezza con cui si è provveduto a rimuovere la statua, spiegandone poi i motivi: “La proprietà ci ha contattati per dirci che la statua era stata impegnata in una città francese per una iniziativa di commemorazione della Seconda guerra mondiale e che non c’erano margini di trattativa per fermarla. Si potrebbe chiedere di riaverla indietro, a manifestazione finita, ma non sappiamo ancora a quale prezzo. L’idea, a questo punto è quella di sostituirla, magari attraverso un concorso pubblico, con qualcosa che possa rappresentare meglio la civitavecchiesità e la storia di questa città”.
Queste le parole del Primo cittadini che sicuramente non mancheranno di scatenare in città un nuovo scontro politico ed una vibrante contrapposizione tra diversi fronti, di cui si può già intuire il tenore dialettico: “Statua del bacio sì, Statua del bacio no”.
Perché Civitavecchia è una città che ama le emozioni forti. (foto di Simone Cervarelli)
Marco Galice