Una catena umana a Montalto di Castro per dire No al nucleare

Legambiente nella centrale di MontaltoMONTALTO DI CASTRO – Nuova manifestazione per fermare il nucleare in Italia e nel Lazio. Dopo il grande successo a Borgo Sabotino del mese scorso, domenica 22 maggio, a partire dalle ore 10, l’appuntamento per tutti è alla Foce del Fiora sul lungomare di Montalto di Castro per formare una bella e simbolica catena umana lungo la spiaggia, per affermare l’insostenibilità del nucleare e chiedere ai cittadini di votare SÌ ai referendum del 12 e 13 giugno. L’iniziativa è organizzata dal Comitato Antinucleare di Montalto di Castro, insieme al Comitato Laziale “Vota SÌ per fermare il nucleare”, di cui Legambiente è tra i promotori e gli animatori.
“Nonostante il silenzio dei grandi media e il tentativo di confondere le idee da parte del Governo, i cittadini tornano a manifestare contro il ritorno del pericoloso nucleare – dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio – Proprio da Montalto di Castro, luogo simbolo della vittoria antinucleare nel 1987, Domenica prossima si leverà un nuovo grido, pronti a vincere di nuovo la sfida contro l’atomo.”
A pochi giorni dal plebiscito antinucleare in Sardegna e mentre la Camera dei deputati discute del decreto che vorrebbe cancellare il referendum sull’atomo del 12 e 13 giugno, nel prossimo fine settimana si terranno in tutta Italia varie catene umane per cingere i siti nucleari esistenti e quelli in lizza per diventarlo. A Montalto di Castro sarebbe entrata in funzione la quinta centrale nucleare italiana, con due reattori di 982MW di potenza, ma già negli anni ottanta il cantiere fu fermato a causa dei danni riportati nell’alluvione nel 1987 e poi definitivamente grazie al referendum.
“Invitiamo tutti i cittadini ad unirsi domenica prossima alla catena umana sul lungomare di Montalto e a recarsi alle urne il 12 e 13 giugno per decretare la vittoria dei SÌ – afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio – Il nuovo programma nucleare italiano potrebbe ripartire proprio dal vecchio progetto di costruire i due reattori a Montalto, nonostante le scelte fatte sul territorio verso le rinnovabili e le produzioni tipiche e di qualità.”