Un nuovo spazio culturale a disposizione della città

CIVITAVECCHIA – Presentato sabato pomeriggio il nuovo “Spazio Culturale” promosso dalla Fondazione culturale Onlus R. F Bancale, sito in Via Terme di Traiano 25, riconoscibile all’esterno da una grande insegna luminosa. L’intento, come ha spiegato Paolo Bancale, è quello di mettere a disposizione della città e dei civitavecchiesi una struttura dedicata alla cultura in senso lato e a tutte le sue manifestazioni. “Per questo motivo la Fondazione ha acquistato e ristrutturato a sue spese l’immobile di Via Terme di Traiano 25 che da oggi in poi sarà disponibile per incontri culturali, professionali, artistici, musicali, didattici e di presentazione. Di fatto si tratta di un polo funzionale aggregante – ha aggiunto – e di uno spazio convegni ben attrezzato, di cui da anni a Civitavecchia se ne sentiva la mancanza, composto da: sala di 40 metri quadri con 50 poltrone, salottino di intrattenimento, pedana e cattedra per conferenze e tavole rotonde, megaschermo elettrico per proiezioni, proiettore a soffitto collegato con cavo informatico al computer sulla cattedra, pianoforte per saggi musicali scolastici e liberi, attrezzatura a giro sala per l’esposizione di opere di pittura, riscaldamento autonomo e aria condizionata e bacheca libraria esterna.”
Da circa nove anni la Fondazione Bancale opera nel campo della cultura, del soccorso e del volontariato per scopi umanitari e culturali. Ha organizzato molti convegni multidisciplinari in varie città d’Italia ed è anche editrice della rivista bimestrale – illuminista “NonCredo”. Si pone, ha concluso Bancale, “come libera istituzione culturale, con finalità di volontariato finalizzata all’assistenza legale e spirituale in favore di cittadini non credenti in tutte le fasi della vita, delle vittime dell’intolleranza religiosa, dei discriminati per le loro convinzioni (in ospedali, tribunali, carceri, ospizi e luoghi simil)i e in generale delle fasce più deboli e dei poveri che si rivolgano ad essa per la violazione dei loro diritti umani, civili e religiosi.”

Antonella Marrucci