Tutti a difesa della Compagnia portuale

CIVITAVECCHIA – La politica cittadina si stringe attorno alla Compagnia portuale, la cui sopravvivenza è minacciata dalla bozza di decreto legge del Governo Renzi sulla liberalizzazione delle attività portuali. Tante le prese di posizione a sostegno della Cpc, autentico pezzo di storia di Civitavecchia, con cui si schierano partiti e sindacati. Di seguito le note giunte in Redazione.

Filt Cgil e Cgil Roma Nord Civitavecchia, pure alla luce dei parziali positivi sviluppi connessi allo stop del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico sulla concorrenza (che non sarà votato, come sembrava dovesse essere dal Consiglio dei Ministri con carattere di urgenza e che all’articolo 20 con due righe prevede “l’abrogazione” dell’articolo 17 della L. 84-94) mantengono alta la guardia e sono al fianco e pronte a sostenere tutte le eventuali iniziative in difesa delle Compagnie Portuali.
Siamo di fronte ad un tentativo che descrive, come per il job act, il furore ideologico di un Governo proteso in una linea di “demolizione” dei diritti, di precarizzazione del lavoro, di distruzione di tutte le esperienze basate su valori “solidaristici e partecipativi”.
La più che centenaria storia della Compagnia Portuale di Civitavecchia, in particolare, è fortemente intrecciata con quella della CdLT CGIL. Una storia segnata da grandi lotte per il lavoro, i diritti, l’emancipazione della classe, la riconquista e la difesa della democrazia, la solidarietà, l’uguaglianza e la giustizia sociale.
Senza voler fare dei “parallelismi storici” vale la pena ricordare che fu il Fascismo a decretare la chiusura delle CdLT e lo scioglimento delle Compagnie Portuali, individuando nell’una e nell’altra esperienza un ostacolo al pieno affermarsi della dittatura.
Nel caso di specie è da sottolineare anche l’operato quanto meno “sciatto” del Governo, segnato da azioni dei vari ministeri che intervengono sulla stessa materia senza dialogare tra loro. Infatti mentre il Ministero dello Sviluppo Economico inserisce una serie di articoli devastanti sulla portualità, risulta che il Ministero dei Trasporti sta definendo un Documento complessivo di riforma della Legge 84-94.
Vigileremo sugli sviluppi di questa grave e grottesca vicenda, saremo insieme alla Compagnia Portuale di Civitavecchia in difesa del lavoro, dei diritti, di valori solidaristici e partecipativi fondamentali e indisponibili.

Cesare Caiazza – Segretario generale Cgil Civitavecchia Roma Nord
Alessandro Borgione – Segretario Filt Cgil Civitavecchia Roma Nord

 

Il Ministro per lo Sviluppo Economico Federica Guidi, più realista del Re in ordine al processo di liberalizzazioni imperversante, ha pensato bene di portare tale ventata anche nel settore portuale. La Guidi, incurante d’invadere il campo di competenza del Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, che ha incaricato un gruppo di “saggi” di proporre una revisione della Legge 84/94, ha bruciato tutti e presentato una bozza di Decreto Legge che, in un sol colpo, annullerebbe intere categorie dalle Compagnie Portuali agli Ormeggiatori, abrogando l’intero art.17 della suddetta Legge a partire dall’1/1/2016.
La strategia è chiara. Dare mano libera al padronato in ogni ambito. Già con il famigerato “Jobs Act”, che ha distrutto lo Statuto dei Lavoratori, art.18 in testa, si è compreso che con tale “riforma” il Governo Renzi vuole rendere il mondo del lavoro sempre più variabile dipendente delle ragioni del mercato e dei grandi gruppi imprenditoriali nazionali e non. La Guidi, con il suo intervento, ne da una conferma.
Questi apprendisti stregoni sembrano non rendersi conto delle gravi ripercussioni che una selvaggia liberalizzazione produrrebbe in un settore nevralgico come la portualità. Già ora si vedono gli effetti drammatici di tali scelte nel campo della navigazione. Naufragi, incidenti dovuti allo smantellamento di ogni garanzia e tutela. Si vuole in modo criminale procedere su questa strada anche negli scali italiani?
Ma lo sanno costoro che le Compagnie Portuali, forniscono manodopera temporanea dopo aver partecipato e vinto una gara d’appalto di carattere europeo? Ma lo sanno costoro che esse hanno sempre fornito professionalità, disponibilità 24 ore su 24, economicità a tutte le imprese oltre che salari dignitosi, tutela della sicurezza ai lavoratori e pace sociale?
Gli addetti del settore se ne sono accorti tant’è che Autorità Portuali, terminalisti, imprese, Agenti marittimi, rappresentanze di tutti i servizi tecnico-nautici, guardano con estrema preoccupazione a tale improvvida iniziativa della Guidi che rischia solo di provocare danni per gli attori pubblici e privati della portualità oltre che minare gli equilibri sociali raggiunti. Tutti costoro, giustamente, chiedono al Ministro del settore Lupi di rivendicare il suo ruolo e la titolarità delle scelte sulla portualità, come sta facendo con il tavolo dei “saggi” anzidetto.
Sinistra Ecologia e Libertà di Civitavecchia. nel chiedere con forza il ritiro della bozza di Decreto Legge proposto dalla Guidi, esprime quindi la massima solidarietà ai portuali. Per questo, promuoverà da subito, iniziative istituzionali a tutti i livelli da parte dei propri rappresentanti, in difesa del ruolo strategico costituito all’interno delle economia nazionale legata ai traffici marittimi, dalle Compagnie Portuali. Il buon lavoro, la professionalità, la sicurezza del lavoro e la qualità delle prestazioni rese dai lavoratori tutti delle Compagnie portuali, vanno difese ad oltranza, in quanto sono un valore aggiunto per le economie dei Porti italiani che non può essere azzerato nel nome di una scellerata concorrenzialità.

Sinistra Ecologia e Libertà di Civitavecchia

 

No alla cancellazione delle compagnie portuali. Chiuderle significherebbe mettere centinaia di lavoratori in mezzo ad una strada compromettendo al tempo stesso un importante patrimonio economico per tutto il territorio.
La compagnia portuale di Civitavecchia riveste un’importanza storica per tutta la città. Un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie dei lavoratori e i cittadini. Un punto di riferimento per l’intero tessuto socio-economico. Chiuderla significherebbe impoverire la città e uno dei porti più importanti del Mediterraneo: una risorsa che dobbiamo invece tutelare e valorizzare. Infine se la decisione del Governo dovesse essere confermata, ci troveremmo di fronte all’ennesimo atteggiamento di chi prende decisioni frettolose senza trovare soluzioni condivise con i rappresentanti dei lavoratori, le Organizzazioni Sindacali. Una scelta sbagliata e fallimentare – conclude Giancarlo Turchetti – perché non si può liberalizzare e cancellare tutto con un tratto di penna senza poi tener conto dell’impatto che le decisioni hanno sulla vita delle famiglie e del territorio”.

Giancarlo Turchetti – Segretario Uil Civitavecchia

 

La bozza di decreto legge, presentata dal Ministero dello Sviluppo Economico, sulle liberalizzazioni delle attività portuali riporta nel testo una previsione inaspettata: “L’articolo 17 della legge 84/1994 è abrogato”. Tradotto vuol dire che la nozione di “compagnia portuale”, per come la conosciamo, potrebbe non esistere più dal 31 dicembre 2015. L’idea è quella, appunto, di liberalizzare la fornitura di lavoro temporaneo per l’esecuzione delle operazioni portuali e dei
servizi portuali autorizzati, attualmente appannaggio delle sole compagnie.
Questa ennesima scelta ritenuta “indispensabile” e “moderna” è perfettamente in linea con la politica economica di questi ultimi anni portata avanti da “governi di sinistra” o “di larghe intese” che, come nei trasporti, nell’energia, nelle comunicazioni e in molti altri settori, ha avuto come conseguenze l’inefficienza e il peggioramento delle condizioni lavorative, a vantaggio solo di grossi investitori ed aziende che molto spesso hanno sede all’estero.
Per questo, noi di Rifondazione Comunista, ci auguriamo che tale decreto venga ritirato e che alla professionalità e alla valenza storica delle Compagnie Portuali venga dato il giusto riconoscimento per il valore aggiunto che supportano in molte comunità locali.”

Rofindazione Comunista Civitavecchia