Tarquinia. Polemica al vetriolo tra Comune e Marzoli sulla Tia

comune tarquiniaTARQUINIA – Botta e risposta tra il Sindacato Italiano Balneari di Tarquinia e il Sindaco Mauro Mazzola sulla Tia. Il Sib, per voce di Marzia Marzoli, contesta infatti le tariffe applicate dal Comune agli esercizi commerciali annunciando ricorso in commissione tributaria contro l’arrotondamento del criterio di ripartizione del costo alle decine di unità percentuali. “Il risultato della quota a carico di tutte le aziende del 30,32% è stato arrotondato al 40% il che significa giustificare logico e razionale l’aumento del 33% della tariffa per arrotondamento” afferma la Marzoli, che smentisce i dati diramati nei giorni scorsi dal Primo cittadino circa la diminuzione dei costi. “Basta leggere le delibere per capire che i costi dal 2010 al 2011 sono aumentati e non diminuiti – prosegue – La tariffa (il costo globale del servizio) infatti è passata da euro 3.248.894,00 del 2010 ad euro 3.207.267,00 del 2011, anno per il quale hanno previsto un minore conferimento in discarica di circa il 30% dei rifiuti (da 9.262,60 tonnellate del 2010 a 6.422,65 per il 2011). Il costo al chilo è aumentato non diminuito. Intanto noi aspettiamo la fine dell’anno per verificare i dati previsti da questa amministrazione nel 2011, così come riportati nella relativa delibera.  Visto che il Sindaco lancia il confronto con la precedente amministrazione è doveroso ricordare, che il costo del 2011 è superiore al costo del 2008 (euro 2.924.012,48), primo anno intero della gestione Mazzola. Per farla breve Tarquinia nel 2003 pagava 1.526.203,00 euro ed oggi siamo arrivati a 3.207.267,00 (preventivati) con il gestore del servizio che ha, anche problemi nel pagare gli stipendi ai dipendenti. Nel 2009 una fattura che era su un totale di circa euro 7000, nel 2010 è passata a circa euro 12000, ci chiediamo, dove è la riduzione?”. La Marzoli accusa quindi la responsabile del settore Tributi di “aver negato alcune richieste di accesso agli atti, che chiedevano di conoscere il criterio con cui ha fino ad oggi calcolato la Tia alle attività balneari, una richiesta a cui ha sempre risposto in maniera non esaustiva”. L’esponente del Sib sposta poi la polemica sulla scarsa percentuale di raccolta differenziata a Tarquinia, cosa che avrebbe determinato gli aumenti della Tia in virtù dei costi di conferimento in discarica. “D’altronde – la sua conclusione – cosa potevamo aspettarci da un comune che non incentiva e neanche progetta la raccolta differenziata del compostaggio domestico, continuando la raccolta dell’ umido, miscuglio non riciclabile e che finisce tutto in discarica, con i costi che sappiamo. Ecco perché Tarquinia è ferma ad una percentuale ridicola di raccolta differenziata, che nel 2008 era al 22% , nel 2009 solo al 23% e nel 2010 al 25%, quando la Regione Lazio indicava come obiettivo il raggiungimento del 60% entro il 2011”.
A stretto giro di posta la replica di Mazzola, che smentisce per prima cosa come qualcuno abbia negato l’accesso agli atti alla Marzoli”. L’Ufficio comunale – risponde il primo cittadino – preposto le ha  comunicato soltanto i dati complessivi delle superfici relative agli stabilimenti balneari, ma certo  non si poteva permetterle l’accesso ai dati dei singoli esercizi. Come si evince dalle motivazioni prodotte nella richiesta della società Tibidabo, ricordo infatti che si chiedeva di conoscere ‘per difendere i propri interessi’ i dati relativi alle singole superfici degli altri stabilimenti balneari, magari era preoccupata che altri non pagassero? Ma almeno fino ad oggi non spetta a lei fungere da controllore ma alle istituzioni”.  Mazzola e l’Assessore Sandro Celli entrano poi nello specifico dichiarando che il comune ha richiesto ai cittadini una nuova verifica delle superfici in quanto dovevano essere aggiornate anche le concessioni demaniali scadute: “Le Tariffe  per i cittadini e per i commercianti – dichiarano – sarebbero aumentate davvero in maniera esosa, se la nostra amministrazione non avesse iniziato la raccolta differenziata porta a porta e diminuito conseguentemente il conferimento in discarica. Conferimento, che ha raggiunto davvero costi esorbitanti, a causa di un aumento della tariffa da parte della Regione Lazio e contro la quale tanti comuni e anche il nostro hanno fatto opposizione”. “Le tariffe quindi non sono aumentate – ribadisce l’assessore Sandro Celli – ma sono aumentati i metri quadri. Voglio però mettere bene in risalto che sotto l’amministrazione Giulivi non esisteva la raccolta differenziata, né il ‘porta a porta’. Questa amministrazione ha raggiunto in poco tempo una quota di oltre il 40% di differenziata e raggiungerà il 60-70% , come previsto dalla legge entro tre anni. Perché, e qui mi riferisco alla Marzoli che legge tutto, dovrebbe sapere che questo è il termine istituzionalmente prefissato”. L’assessore Celli passa poi ai dati: “Per venire incontro ai commercianti – e alla crisi imperante, la nostra amministrazione ha riequilibrato le tariffe per gli operatori commerciali realizzando una diminuzione: dal 40 % ad un ulteriore 30%. Per le attività commerciali nel 2008 la tassa è stata ridotta del 30% e nel 2010 del 10%. Questo è, indipendentemente dalle contestazioni della Marzoli, che seppur attaccando la nostra amministrazione, non fa che riconoscere che la diminuzione della tariffa c’è stata. E non è come dice lei, computata sulla parte variabile della tariffa, bensì sulla tariffa completa. Voglio concludere ricordando di nuovo alla Marzoli che se non avessimo iniziato con successo e incrementato la raccolta differenziata, e se non avessimo riequilibrato le quote,  adesso i commercianti sarebbero stati costretti a subire un aumento del 45%”.