Tarquinia. L’Ascom insorge contro “l’invasione cinese”

enrico benedettiTARQUINIA- Gli imprenditori locali insorgono contro quella che viene definita “l’invasione dei cinesi”. Dopo l’ennesimo notizia dell’apertura di un’attività gestita dag commercianti orientali, infatti, una rappresentanza della parte economica della città mostra tutta la sua preoccupazione. A farsi portavoce del malumore il presidente dell’Ascom locale, Enrico Benedetti (nella foto). “Alcune sere fa, insieme a diversi imprenditori locali, ci siamo incontrati per discutere di questo continuo proliferare di attività aperte dai cinesi e per parlare dell’attuale situazione della città – commenta – In un momento in cui la liquidità non esiste e mentre le banche, soprattutto quelle locali, fanno finta di non vedere la gravità della situazione, la concorrenza del mercato orientale è un’autentica mannaia che può mettere in ginocchio molteplici imprese locali.” Benedetti pone alcuni quesiti. “Come mai si stanno moltiplicando le attività aperte dagli orientali? Da dove arrivano i fondi ed in più i cinesi si adeguano alle leggi italiane? Tutte domande che meriterebbero un approfondimento”. Benedetti non lesina anche alcune frecciate all’Amministrazione comunale. “Oramai alcuni anni fa avevo proposto l’apertura di un tavolo sulla crisi mi è stato risposto che già esisteva ed ora mi sento di affermare come i frutti li vedano solo i nostri amministratori. C’è di più. Alcuni mesi fa si sono inventati il tavolo tecnico sul turismo, ma se tantissimi imprenditori anche del settore terziario, hanno sentito la necessità di riunirsi per trovare una strategia comune da mettere in atto, c’è più di qualcosa che non va. E’ inutile continuare a fare finta di niente, come al solito a Tarquinia, ci accorgiamo delle problematiche con anni di ritardo ma talvolta bisognerebbe rimboccarsi le maniche, fare un bagno di umiltà ed ascoltare le esigenze e le istanze dei cittadini, soprattutto se questi rappresenta il tessuto sociale ed economico della città.” Il presidente Ascom esprime una preoccupazione generale. “Qui è in gioco il futuro della città. Proporrò a breve un incontro pubblico durante il quale porteremo a conoscenza di ciò che sta succedendo, i cittadini e le imprese. Siamo determinati ed andremo sino in fondo.”