SANTA MARINELLA – Presa di posizione polemica della Rappresentanza Sindacale Unitaria del Comune di Santa Marinella che, ironicamente, esprime soddisfazione per la convocazione della delegazione da parte dell’Amministrazione comunale, il prossimo 4 dicembre, dopo ripetute lettere (ben cinque) e un comunicato stampa in cui si rappresentava lo stato di insoddisfazione del personale dipendente e la proclamazione dello “stato di agitazione” da parte dei Rappresentanti OO.SS. di categoria.
Analogamente la Rsu di Santa Marinella esprime inoltre provocatorio rammarico per “non aver compreso che in data 11.10.2012 si sia svolta una vera e propria riunione, avendo confuso l’incontro, tenutosi in tale data, come una comprensibilissima occasione da parte del Segretario Generale di presentarsi alla R.S.U. e alle OO.SS. e di prendere coscienza e venire a conoscenza delle varie problematiche, che stavano portando all’inevitabile surriscaldamento del conflitto”. “Ovviamente – prosegue la nota stampa dei sindacati – non si aspettava in nessun modo, che gli altri Rappresentanti nominati dall’Amministrazione, che invece conoscevano nel dettaglio tutte le istanze presentate da questo Organismo, abbozzassero una benché minima risposta ed è stato gratificante assistere al goffo tentativo di scaricare tutte le colpe dell’immobilismo e dell’assenza istituzionale sulle spalle del Dottor Pietro Lucidi, che non essendo presente si è ben guardato di portare alcuna tesi in sua difesa. La R.S.U. si rende conto che è pura utopia pretendere che le riunioni tra le parti siano correlate da regolare verbale ed è certa, che nel prossimo incontro del 04.12.2012, non verrà data nessuna soddisfazione alle richieste, per le quali rivendica una risposta ormai dal lontano 13.12.2011 ma sarà vittima dell’ormai noto ‘teatrino degli orrori’, con il quale Codesta Amministrazione Le richiederà di sottoscrivere un accordo, in merito al quale non avrà avuto alcuna voce in capitolo”.
Se in futuro si giungesse al totale congelamento del dialogo, l’Rsu non esclude forme più drastiche di protesta da parte dei lavoratori, ma rinnova la volontà di giungere alla soluzione dei problemi e non ad un inasprimento del conflitto.