S. Marinella. “I Piani integrati vanno collegati al Piano delle opere pubbliche”

massimiliano frontiSANTA MARINELLA – La delibera di giunta n°301 del 15.10.2010 , presentata dall’Ass.re all’Urbanistica di Santa Marinella, Angelo Grimaldi relativa ai Programmi Integrati di Intervento che, come riportato nella stessa, a breve verranno presentati al Consiglio Comunale  di Santa Marinella, lascia non pochi dubbi.
Premesso che il bando per la realizzazione dei P.I.I., fu fatto dalla precedente amministrazione con delibera di Giunta n°189 del 31.05.2007, al fine di dare :…”indirizzi concernenti le procedure di promozione e approvazione di programmi integrati di intervento per la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del territorio”… ed ancora :…”la Giunta Comunale (…la precedente…) ha ritenuto opportuno promuovere, per dare massima pubblicità a tali indirizzi,un bando pubblico per raccogliere proposte da parte di soggetti pubblici e/o privati, stante la necessità di evidenziare le aspettative, le possibilità e le volontà dei privati ad investire nei termini della riqualificazione urbana”…, c’è da ricordare che lo stesso avviso prevedeva la nomina di una commissione valutatrice delle proposte presentate.
Quindi la finalità unica del bando era quella della riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del territorio di Santa Marinella e la realizzazione di opere pubbliche, attraverso l’intervento di capitali privati, come succede in molte città italiane.
L’attuale amministrazione, come si legge nella delibera n°301 del 15.10.2010 , ha voluto dare …”nuovo impulso all’iniziativa”… e dopo aver nominato la commissione per la valutazione degli stessi ha invitato i proponenti che avevano partecipato al bando a manifestare e confermare, visto il tempo trascorso, il loro interesse al  proseguimento del’iter tecnico-amministrativo.
Stante quanto scritto nella medesima delibera si sono succeduti nel tempo  vari incontri …”con i promotori delle iniziative presso gli uffici e assessorato all’Urbanistica”…
In prima analisi sarebbe interessante capire chi ha parlato con i promotori e se sono stati stilati dei verbali degli incontri e quali parametri sono stati presi in considerazione per scegliere una proposta o un’altra, poiché manca un regolamento secondo il quale analizzare le varie proposte in termini di opportunità per la collettività (regolamento più volte proposto dalla minoranza).
Ora, in questa sede non si vuole entrare nel merito delle proposte presentate ma si vogliono  analizzare le opportunità che possono dare i Programmi Integrati di Intervento ad una amministrazione che vuole riqualificare la città, realizzare opere pubbliche e gettare le basi per il nuovo piano regolatore generale.
Infatti, è proprio l’amministrazione comunale che deve dettare le regole dello sviluppo del territorio secondo precise indicazioni, perché sarà proprio il Consiglio Comunale che dovrà andare ad approvare quelle varianti al Prg che saranno necessarie per gli Accordi di Programma.
Proprio per questo motivo è necessario scrivere le regole entro le quali tenere i rapporti con i promotori in modo chiaro e  trasparente, senza lasciare l’iniziativa al Sindaco , Assessore o politico di turno, come anche sottolineato pubblicamente da un Consigliere dell’attuale maggioranza di governo.
Regole che devono essere condivise e discusse a livello politico e non possono solo essere a vantaggio di pochi.
In primis, come più volte sollecitato, è necessario collegare i Piani integrati di Intervento con il piano delle opere pubbliche: infatti se il fine ultimo è quello della riqualificazione urbana, ambientale ed edilizia, non si puo’ prescindere da una chiara e corretta individuazione delle opere pubbliche singole o infrastrutturali di cui necessità la città.
Poi, una volta stabilite quali siano le opere pubbliche necessarie secondo uno sviluppo temporale e organico della città, se ne deve valutare il costo della realizzazione, così da stabilire per l’anno in corso, quale sia il peso del contributo privato da mettere in campo.
Una volta stabilite le priorità e le necessità dell’amministrazione comunale, stabilite le opere pubbliche ed il loro costo, si possono interpellare,nuovamente i privati (questa sarebbe stata la fase degli incontri presso gli uffici comunali) e metterli in “concorrenza” secondo parametri che non possono solo essere di natura economica.
Ciò che invece è accaduto, da quanto si evince dalla delibera in questione, è stato il contatto diretto con i singoli promotori senza che fossero forniti dei termini di paragone sulle varie possibilità che sono state presentate.
La scelta delle opere private da realizzare in cambio delle opere pubbliche, non deve necessariamente ricadere nei terreni limitrofi all’intervento privato.
Nella valutazione della scelta del PII, quando si prevede un aumento del carico insediativo (maggiori abitanti) dovranno essere presi in considerazione aspetti di varia natura, l’inserimento delle nuove cubature del consolidato edilizio; l’impatto sulle infrastrutture esistenti (strade, fogne, acquedotto..ecc..); impatto sull’ambiente (Vincolo idrogeologico, Paesaggistico , Zps…); la necessità o meno di cubature commerciali  in contesti già saturi; mpatto sociale…
Questi sono solo alcuni aspetti che devono essere presi in considerazione unitamente alla proposta economica del privato.
Quindi, è l’amministrazione comunale che individua prioritariamente quali opere sono necessarie, quanto costano e quando vuole realizzarle.
Le opere da realizzarsi entreranno a far parte di un piano strutturale di sviluppo delle opere pubbliche in modo da avere un quadro esaustivo e chiaro di come dovranno essere realizzate .
Le aree private, per le quali sarà necessario apportare singole varianti al PRG faranno parte integrante del nuovo Piano Regolatore Generale, in modo da accelerare la redazione dello stesso, ma con la consapevolezza che saranno prioritariamente state inserite in un contesto organico di sviluppo della città.
Quindi, prima di procedere alla discussione del nuovo Prg, non si può prescindere dall’analisi dei PII, poiché sono necessari alla realizzazione delle opere di riqualificazione urbana, ma danno la possibilità, se inseriti  nel contesto urbano in modo appropriato di contribuire alla stesura di una prima idea di città futura.
Proprio per questo motivo non si possono esaminare i PII solo ed esclusivamente dal punto di vista economico, poiché si rischia di compromettere definitivamente l’assetto del nostro territorio.
Ad esempio, non è necessario che l’opera pubblica da realizzare ricada nelle vicinanze delle aree private oggetto di Accordo di Programma, poiché potrebbe essere troppo caro il prezzo da pagare in termini di viabilità, di assetto ambientale, di vivibilità dell’abitato ecc…, l’inserimento di altre cubature private (siano esse residenze o commerciale) in contesti già saturi.
Ed allora secondo l’ottica proposta, individuate le opere pubbliche necessarie, le stesse possono essere finanziate con interventi privati in terreni distanti da esse, in contesti che non siano già stati intensamente compromessi e che non incidano negativamente sullo sviluppo della città.
Un’opera pubblica ad Alibrandi potrebbe essere finanziata con un intervento privato in qualsiasi parte della città, dopo una valutazione che non sia fatta solo a livello economico.
A parità di contributo economico privato si devono valutare le incidenze che le opere private avranno sulla città, in modo da mettere in chiara luce la necessità e la validità del PII.
Quindi, prima di procedere, come recita il punto 3 della delibera 301 del 15.10.2010 alla discussione dei due PII che vengono proposti sarebbe quanto meno necessario  verificare approfonditamente e secondo l’ottica proposta tutte le iniziative presentate.
Al fine di raggiungere questo obiettivo è necessario, quindi, dotarsi di regole chiare, trasparenti e condivise, secondo lo schema esposto in narrativa,in modo da mettere in condizione tutti i consiglieri comunali di affrontare in modo completo ed esaustivo il complicato argomento dei PII.

Massimiliano Fronti e Mauro Trebiani – Consiglieri comunali Udc