S. Marinella. Fuochi di Ferragosto in Consiglio con il Piano Integrato Benigni

consiglio comunale s. marinellaSANTA MARINELLA – Lascia strascichi polemici l’approvazione del Piano Integrato “Benigni” del quartiere Alibrandi, varato lo scorso 12 agosto al termine di un Consiglio comunale che la minoranza definisce “a dir poco paradossale”. L’atto è stato approvato intorno alle 3:30 di notte con i soli voti della maggioranza, scatenando le proteste dell’opposizione.
“Si tratta di un progetto – affermano i consiglieri Benci, Bianchi, Fronti, Massera, Mucciola, Pepe, Rocchi e Trebiani – che consentirà la realizzazione di 19 nuove palazzine con 200  appartamenti in un’area che fino a un minuto prima del voto era inedificabile.  Il tutto in uno scenario completamente privo di regole e criteri, senza alcuna  motivazione politica sulle ragioni dell’approvazione e della fretta con cui la giunta ha agito, il Piano Integrato rischia ora di causare ulteriori problemi agli attuali abitanti di un quartiere già penalizzato, e alla città tutta. Le modalità di tale approvazione costituiscono un pericolosissimo precedente che
potrà consentire alla maggioranza l’approvazione di numerosi altri Piani Integrati che cambieranno per sempre e per il peggio il volto della nostra  città”.
“28.000 mq di residenziale (l’equivalente di ca.150 appartamenti, per 440 nuovi residenti), vengono concessi al costruttore in cambio di un ponte carrabile e pedonale sulla ferrovia all’altezza di Via Latina, un parco di 7000 mq, un locale polifunzionale di 80 mq, un terreno di 1800 mq per l’edilizia sociale (senza edificazioni), la trasformazione del campetto asfaltato di Alibrandi in parcheggio – rincarano la dose dal circolo Benedetti Michelangeli del Prc – Una truffa per la collettività: il ponte, spacciato come opera di mecenatismo, è in realtà un’infrastruttura di urbanizzazione primaria necessaria al costruttore per raggiungere e vendere le case. Il parco e l’aula polivalente non compensano affatto il quartiere Alibrandi della grande pressione demografica e di traffico che si appresta a sostenere. Manca infatti al P.I. la Vas (valutazione ambientale strategica), manca un piano di realizzazione del ponte (tempi, costi esatti, espropri necessari, autorizzazioni delle ferrovie), per il quale si può aspettare fino alla realizzazione del 40% del residenziale. Manca anche il piano Acea per le fognature del nuovo quartiere che, nel frattempo, si appresta a sversare le sue acque reflue sul fosso del Ponton del Castrato, già ridotto a fogna a cielo aperto ed attualmente unico sottopasso(-fogna) del quartiere Alibrandi. Un quartiere, quest’ultimo, sotto vincolo PAI (Piano assetto idrogeologico) per l’alto rischio idrogeologico, privo di strade e di servizi di qualunque genere, salvo il minuscolo campetto, presto trasformato in parcheggio. Il quartiere avrebbe bisogno di un risanamento e invece si appresta ad essere soffocato da ben due piani integrati”.
“Nel caso assai probabile che le opere non possano essere realizzate – aggiungono i Consiglieri di minoranza – gli investitori interessati potranno infatti rivalersi sul Comune stesso ed esigere laute compensazioni. E a proposito di compensazioni, è evidente che ciò che gli imprenditori dovrebbero restituire alla città in termini di opere pubbliche è drammaticamente incongruente con il vantaggio economico che questa delibera concede loro. La maggioranza rifiuta opere pubbliche e, come se questo non bastasse, assesta un ulteriore colpo basso ai cittadini della quartaccia che, dopo 40 anni di attesa per i loro terreni in zona di espansione del Piano Regolatore Generale, ora si vedono ancora una volta ‘sorpassati’ da edificazioni nate dalle mirabolanti magie dei piani integrati”.
“Questo è il risultato della scelta politica di questi amministratori capaci solo di fare male ancora alla città.- commenta il segretario del Pd Emanuele Piendibene –     Come voleva dimostrarsi sono gli ultimi barbari pronti nuovamente a violentare Santa Marinella.  Questa maggioranza dimostra ancora una volta di essersi scordata: dei cittadini che vorrebbero vedere approvati i piani di recupero per costruire e mettere a posto le loro casette e dei piccoli imprenditori locali che attraverso differenti scelte di sviluppo potrebbero ricominciare a lavorare”.
Inutile la richiesta della minoranza di soprassedere almeno temporaneamente dall’approvazione dell’atto per procedere alla stesura “di un’insieme organico e trasparente di regole e criteri  in base ai quali valutare le proposte degli imprenditori”. La maggioranza ha preferito andare subito al voto con i consiglieri del Pd e della lista “Un’altra città è possibile” che per protesta hanno abbandonato l’aula mentre quelli di Udc e Fli hanno espresso voto contrario.