Rifiuti. “La verità è che non si vogliono toccare gli interessi delle lobby”

discaricaFIUMICINO – Non molla la presa il Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino, convinto che il semplice spostare da un luogo all’altro della Regione il sito destinato ad ospitare la nuova discarica del Lazio non rappresenti alcuna soluzione all’emergenza rifiuti, risolvibile solamente con una diversa e radicale linea politica. Linea che dal basso, attraverso associazioni, comitati e movimenti di cittadini si sta cercando disperatamente di suggerire ormai da diversi mesi ma che le istituzioni non sembrano assolutamente recepire.
E in tal senso il Comitato riformula pubblicamente le proprie proposte. In primo luogo la nomina di un Commissario speciale per l’implementazione della raccolta differenziata a Roma, “con ampi poteri, sull’Ama in primis, che dotato di risorse economiche abbia come obiettivo il raggiungimento del 65% di differenziata entro 2 anni, che eviti il risiko della differenziata a Roma, come progettato da Alemanno e che punti decisamente al Porta a Porta”. In secondo luogo “la riconversione immediata dei Termocombustori esistenti a recupero di materia, evitando così la produzione di Cdr da bruciare negli inceneritori; riteniamo questo punto imprescindibile e fondamentale, da un lato per un cambiamento serio e sostenibile all’attuale ciclo dei rifiuti, ma anche economicamente vantaggioso per la collettività, sia per recuperare ulteriore materia riciclabile sia per evitare gli alti costi di incenerimento, su cui tutti tacciono, anche nell’ipotesi di spedire le balle ad inceneritori fuori regione”. Infine “l’implementazione di impianti di trattamento a freddo, impianti di selezione del secco, impianti di compostaggio, anche realizzando impianti di trattamento a valle dell’indifferenziata, che possano sia recuperare materia, sia realizzare il ciclo aerobico/anaerobico”.
“Ci siamo convinti, purtroppo – affermano dal Comitato Rifiuti Zero – che anche stavolta l’intenzione della politica sia quella di far prevalere sugli interessi dei cittadini quelli del palazzo e delle lobby delle ecomafie. Come spiegare diversamente la monolitica inattività degli enti, tutti, che pur dovendo fronteggiare l’emergenza rifiuti, anziché avviare o fare in modo che venga avviata dai comuni di Roma, Ciampino e Fiumicino nonché dallo Stato Vaticano una seria raccolta differenziata dei rifiuti, sprecano il proprio tempo e i nostri soldi per cercare zone dove poter scavare buche o poter costruire inceneritori? Perché vogliono continuare un percorso devastante per la salute delle persone e dei territori? Ci stanno prendendo in giro facendo rimbalzare le responsabilità e le competenze da ente ad ente, da prefetto a prefetto sperando che questa altalena ed interminabile attesa ci conducano ad un’inevitabile momento di stanchezza e disattenzione tali da poter consentire loro di colpire facilmente. Ciascuno di noi, a prescindere da dove cadrà la scelta del Prefetto, pagherà in prima persona per ancora molti anni gli errori e le incapacità della politica. Le uniche certezze al momento sono l’ennesima ultima proroga di Malagrotta e, stante l’attuale situazione degli impianti, la necessità da parte della Regione Lazio di dare seguito allo scenario di controllo del Piano Rifiuti che continua a prevedere inceneritori, Tmb che producono Cdr per inceneritori ed inevitabilmente discariche. Dobbiamo dire basta – concludono – e bloccare questo piano che ci vuole sudditi e non cittadini”.