Non c’è pace in Siria

kamikaze attentatoNon c’è pace in Siria. Ieri lo stesso segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon era sceso in campo dopo due settimane di presunta tregua con un duro intervento contro il regime di Bashar al Assad. “Il presidente siriano – le sue parole – non ha ritirato le truppe né gli armamenti pesanti dalle città: sono gravemente allarmato dalle continue uccisioni causati dai bombardamenti dell’artiglieria e le esplosioni nelle aree residenziali”.
Oggi una nuova tragedia si è abbattuta sulla Siria: un attentato suicida si è verificato nel centro di Damasco, nel quartiere storico di Midane, vicino alla moschea di Zeine Al-Abidine. Un kamikaze si è fatto saltare in aria proprio fuori dalla moschea mentre i fedeli uscivano dal luogo di culto dopo la preghiera del Venerdì.
In base alle prime informazioni si sarebbero registrate 11 vittime e 28 feriti, riferisce l’agenzia Sana. Tra le vittime vi sono “civili e membri delle forze di polizia”. Secondo l’agenzia, di due delle vittime sono stati trovati solo alcuni “resti”.
Nonostante il salire smisurato della tensione a sentire il segretario generale dell’Alleanza Anders Fogh Rasmussen per il momento l’ipotesi di un intervento militare del paese appare remota. “La Nato non ha nessuna intenzione di andare in Siria”, ha dichiarato.
Resta da vedere però se l’escalation di violenza terminerà e soprattutto se il presidente Assad avrà intenzione di accettare gli accordi di pace e le risoluzioni internazionali che vanno verso una riforma dello stato siriano in senso più democratico. Nel frattempo l’esercito e i ribelli fuori Damasco continuano le azioni di disturbo e guerriglia.