Matteoli inaugura i lavori del Corridoio tirrenico

altero matteoliTARQUINIA – “Il Comune si è impegnato – continuerà a farlo – perché nel progetto rientrassero anche le sistemazioni delle numerose complanari, la costruzione funzionale di nuove strade e, nel caso della Litoranea, di un vero e proprio ampliamento, per assicurare ai cittadini una migliore viabilità locale”. Lo ha affermato il sindaco Mauro Mazzola nel discorso che ha aperto stamattina la cerimonia d’inaugurazione dei lavori del Corridoio Tirrenico, nel tratto tra Civitavecchia e Tarquinia, a cui hanno partecipato tra gli altri il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, il presidente e l’amministratore delegato di Sat Antonio Bargone e Ruggiero Borgia e l’amministratore unico di Anas Pietro Ciucci. “Voglio ricordare al Governo che il nostro territorio, così bello e prezioso, ha fin troppe servitù e prima di addossarcene altre, sarà bene riflettere sui danni che ogni nuova decisione arrecherebbe. – ha proseguito – Diverso è il discorso sul progetto autostradale. Dopo anni di studi di fattibilità, opposizioni pubbliche e private, progetti definitivi, ancora opposizioni, prescrizioni, suggerimenti, è arrivato il momento di avviare i lavori. La soluzione fortemente voluta e votata dal consiglio comunale e poi prospettataci dai tecnici della Sat, è esattamente quella che si andrà ad attuare: non un nuovo tracciato nell’entroterra o, in alternativa, lungo la ferrovia ma un vero e proprio ampliamento della vecchia Aurelia». L’Amministrazione ha sempre sostenuto la necessità di una percorribilità stradale sicura. “Non si deve dimenticare i rischiosi incroci a raso dell’Aurelia che tante morti, negli anni, hanno provocato. – ha aggiunto il primo cittadino – Il prezzo più alto è stato pagato dagli agricoltori che non hanno avuto il supporto di strade alternative oppure, troppo spesso, impraticabili per mancanza di continuità. Ma oltre al particolare e alle esigenze dei singoli, bisogna volgere lo sguardo al generale e pensare al benessere della collettività. Bisogna pensare, finalmente, di sfruttare tutte le possibilità che fino ad oggi non è stato possibile cogliere. Con la ferma convinzione che, alla necessità di dare ossigeno all’economia locale, si devono ascoltare e assecondare le istanze del territorio e della sua popolazione. Popolazione che ha dato molto e tanti sacrifici sta ancora sostenendo”.