L’assemblea di Bruxelles è di nuovo al centro di uno scandalo di corruzione e torna la questione del lobbying. Il presidente dell’assemblea Jerzy Buzek ha raccomandato “tolleranza zero” nei confronti di qualunque forma di corruzione. Gli esperti europei sostengono però che il Parlamento è impotente di fronte al problema: può indignarsi e chiedere un’inchiesta interna, ma non dispone di alcun mezzo per allontanare le “pecore nere”. Il nervosismo continua ad aumentare dopo l’inchiesta pubblicata da un settimanale inglese, che ha rivelato come alcuni deputati abbiano accettato del denaro in cambio di alcuni emendamenti. I rappresentanti dei gruppi di interesse hanno capito molto bene che Bruxelles è il posto giusto per fare pressione. Qui infatti si trovano migliaia di lobbisti, centinaia di società di pubbliche relazioni e studi legali, una dozzina di think tank e gli “uffici d’affari europei” di centinaia di imprese. La società civile e i gruppi ecologisti possono ben poco di fronte ai mezzi finanziari delle grandi compagnie. La Federazione europea dell’industria chimica (Cefic), per esempio, dispone di più lobbisti di tutte le organizzazione di protezione ambientale messe insieme. E per quel che riguarda i “controllori” la musica non solo non cambia ma forse stona ancor di più: casi di ex commissari che vendono i loro servizi e la loro influenza alle lobby, sono sempre più numerosi; basti pensare che sui 13 commissari che hanno lasciato la Commissione nel febbraio 2010, sei lavorano ora nel settore privato, anche se continuano a ricevere dei sussidi europei e non è assurdo pensare che trovino lavoro in gruppi favoriti durante il loro mandato. Clamoroso è il caso Günter Verheugen, che in qualità di commissario per l’impresa e l’industria (2004-2010) è stato criticato per aver favorito grandi società a scapito delle preoccupazioni sociali e ambientali. Poco dopo la fine del suo mandato, Verheugen ha creato un suo studio di consulenza, European Experience Company. La sua agenzia aiuta “gli alti rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private” nella loro azione di lobbying nei confronti dell’Ue. La compagnia di Verheugen vende le sue “raccomandazioni strategiche nel campo della politica Ue”. Nel quadro degli sforzi per conquistare la fiducia dell’opinione pubblica, l’Ue ha stabilito un registro facoltativo e si prepara ad adottare un codice di condotta per assicurare più trasparenza. Inutile dire che secondo l’ong Alter-Eu, che si batte per la trasparenza delle attività di lobbying, solo il 40 per cento dei gruppi si è iscritto a questo registro.
ULTIME NEWS
Civitavecchia
cielo sereno
27
°
C
27
°
25.9
°
77 %
5.5kmh
1 %
Mer
26
°
Gio
24
°
Ven
21
°
Sab
22
°
Dom
22
°