LADISPOLI – Viviamo in un paradosso, in Italia e non solo. Con la notizia di oggi, quella che boccia definitivamente il porticciolo turistico a Torre Flavia, Ladispoli si trova al centro di questo paradosso. In Italia, è accaduto con le grandi opere, spesso con sponsor bipartisan, di Pdl e Pd ma non solo, la Tav tanto per dire, a Ladispoli con il porticciolo turistico. Con l’ipotesi del porticciolo si sono nutrite generazioni di politici, molti ancora oggi sulla scena. Dentro ad una lettura della città che non tiene. Così la decisione del Consiglio dei Ministri di ieri, presieduto da Monti, dopo la decisioni sull’assurda proposta – date le condizioni attuali – delle Olimpiadi a Roma nel 2020, boccia definitivamente anche il porticciolo turistico di Ladispoli, sottolineando che Torre Flavia, il luogo ipotizzato da Comune e Regione anni fa, “è da valorizzare”, e non certo con un porticciolo. Visto il suo impatto, vista l’importanza della Palude, valore naturale riconosciuto universalmente, vista l’ottica della realizzazione del porto che avrebbe comportato ulteriore consumo di territorio e insediamenti residenziali. Tutto da rifare insomma, e porticciolo archiviato. E chissà adesso se ne inventeranno un’altra. Nel frattempo sottovalutando come nel caso di Porto Pidocchio addirittura i più elementari interventi per permettere ai pescatori di continuare a fare il loro lavoro. Ecco, scendere per terra, è ora, e intervenire su queste piccole – almeno per molti – cose, per ridare un senso a Ladispoli, per permettergli una prospettiva, occupazionale e produttiva. Basta con gli annunci roboanti che poi si rivelano privi di senso, e che illudono i cittadini. La zona di Torre Flavia va riqualificata, mantenendo il suo valore, e un parco naturale potrebbe essere una proposta, dove possono essere inserite anche diverse entità produttive. Il tempo del populismo e della demagogia, dice il governo, ormai è scaduto. Qualcuno saprà ascoltarlo?
Francesca Di Girolamo – Candidato sindaco
