Ladispoli. Si inaugurano i giardini Giuseppe Verona ed il cavalcaferrovia 9 novembre 1989

paliottaLADISPOLI – L’amministrazione comunale del sindaco Paliotta ed in particolare il delegato alla Toponomastica Marco Di Marzio informano la popolazione che nella giornata di sabato 6 novembre alle ore 11:00, la città di Ladispoli ricorderà la figura del dottor. Giuseppe Verona. Nato nel 1884, è stato il primo medico ad operare nel nostro territorio con un suo studio, situato in Via Duca degli Abruzzi negli anni ‘40. Scomparso nel 1971, ha lasciato di sé, tra coloro che lo hanno conosciuto, un ottimo ricordo sia umano che professionale.
La commissione Toponomastica e il suo Presidente, il sindaco Paliotta, per ricordare questa importante persona, hanno deciso di dedicare a lui il giardinetto pubblico antistante il “Centro per le vaccinazioni” di Largo del Verrocchio. La proposta per tale intitolazione fu formulata, per mezzo di una richiesta scritta, dal Delegato alla Sanità,  dott. Amico Gandini. Nella prossima giornata di sabato 6 novembre, ore 11:00, alla presenza del Sindaco di Ladispoli, il dott. Crescenzo Paliotta, e delle autorità dell’amministrazione cittadina, avverrà, con la svelatura di una targa commemorativa, l’inaugurazione di “Giardini Giuseppe Verona”. Successivamente, sempre nella stessa giornata, alle ore 12:00, la città di Ladispoli ricorderà l’evento del 9 novembre 1989 giorno della Caduta del Muro di Berlino.
Il Muro di Berlino, rappresentazione fisica della “Cortina di Ferro” che separava in due l’Europa durante la Guerra Fredda, ebbe un forte impatto emotivo, sociale e culturale, non solo sui cittadini di Berlino o della Germania, ma anche nel resto del mondo.
Il “Muro” divise in due la città di Berlino per 28 anni, dalla sua costruzione (iniziata il 13 agosto del 1961) fino al suo crollo, avvenuto il 9 novembre 1989.
Il prologo degli eventi che porteranno a quel 9 di novembre si aprono con il 23 agosto 1989, quando l’Ungheria rimosse le sue restrizioni al confine con l’Austria, e a partire dall’11 settembre 1989 più di 13.000 tedeschi dell’Est scapparono verso l’Ungheria; all’annuncio che non sarebbe stato consentito di attraversare la “Cortina di Ferro” ai cittadini non ungheresi, i profughi inondarono le ambasciate tedesco-occidentali a Budapest e Praga.   Dopo giorni di sconcerto e l’arrivo del ministro degli esteri di Bonn Genscher, con la mediazione di questi si ottenne che i profughi arrivassero in Occidente, ma con l’obbligo di riattraversare la frontiera tedesco-orientale imposto dallo Stato di loro cittadinanza.   La scelta si rivelò un boomerang fatale per l’immagine stessa della Germania comunista: i treni contenenti i rimpatriati attraversarono senza fermarsi le stazioni tedesco-orientali, tra lo sconcerto dei concittadini che non poterono nemmeno salutare i profughi perché chiusi in vagoni piombati.
Le dimostrazioni di massa contro il governo della Germania Est iniziarono al passaggio dei primi treni provenienti dall’Ungheria e dalla Cecoslovacchia, nell’autunno del 1989.
Il leader della DDR Erich Honecker si dimise il 18 ottobre e venne sostituito pochi giorni dopo da Egon Krenz.   Honecker aveva predetto nel gennaio dello stesso anno che l’esistenza del muro sarebbe stata assicurata per altri cent’anni. Era invece l’inizio della fine.   Il nuovo governo di Krenz decise di concedere ai cittadini dell’Est permessi per viaggiare nella Germania dell’Ovest.   Günter Schabowski, il ministro della Propaganda della DDR, ebbe il compito di dare la notizia; però egli si trovava in vacanza prima che venisse presa questa decisione e non venne a conoscenza dei dettagli.
Il 9 novembre 1989, durante una conferenza stampa convocata per le 18, gli fu recapitata la notizia che tutti i berlinesi dell’Est avrebbero potuto attraversare il confine con un appropriato permesso, ma non gli furono date informazioni su come trasmettere la notizia.   Dato che il provvedimento era stato preso poche ore prima della conferenza, esso avrebbe dovuto entrare in vigore nei giorni successivi, dando così il tempo di dare la notizia alle guardie di confine.   Alle 18,53 il corrispondente ANSA da Berlino Est, Riccardo Ehrman, chiese da quando le nuove misure sarebbero entrate in vigore.   Schabowski cercò inutilmente una risposta nella velina del Politburo, ma non avendo un’idea precisa, azzardò:
« Per accontentare i nostri alleati, è stata presa la decisione di aprire i posti di blocco. (…) Se sono stato informato correttamente quest’ordine diventa efficace immediatamente. »
Decine di migliaia di berlinesi dell’Est avendo visto l’annuncio di Schabowski in diretta alla televisione, si precipitarono, inondando i checkpoint e chiedendo di entrare in Berlino Ovest.   Le guardie di confine, sorprese, iniziarono a tempestare di telefonate i loro superiori, ma era ormai chiaro che – laddove non vi era stato adempimento spontaneo all’annuncio pervenuto via etere – non era più possibile rimandare indietro tale enorme folla vista la mancanza di equipaggiamenti atti a sedare un movimento di tali proporzioni.
Furono allora costrette ad aprire i checkpoint e, visto il gran numero di berlinesi, nessun controllo sull’identità fu eseguito.   Gli estasiati berlinesi dell’Est furono accolti in maniera festosa dai loro fratelli dell’Ovest, spontaneamente i bar vicini al muro iniziarono a offrire birra gratis per tutti.
Il 9 novembre è quindi considerata la data della “caduta del Muro di Berlino”.
La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.
La proposta per tale intitolazione, in occasione dell’annuale anniversario, fu formulata, per mezzo di una mozione discussa e approvata all’unanimità in sede di Consiglio Comunale, dal Consigliere Comunale PDL, Stefano Penge.
La commissione Toponomastica e il suo Presidente, il Sindaco dott. Crescenzo Paliotta, accogliendo il testo della mozione approvata, hanno deciso di dedicare a questo importante evento storico il Cavalcaferrovia, antistante la “Biblioteca Comunale Peppino Impastato”, che collega Via Caltagirone con Viale Europa.
Sempre nella giornata di sabato 6 novembre, ore 12:00, alla presenza del Sindaco di Ladispoli, il dott. Crescenzo Paliotta, e delle autorità dell’amministrazione cittadina, avverrà, con la svelatura di due targhe commemorative, l’inaugurazione di “Cavalcaferrovia 9 novembre 1989”.