LADISPOLI – L’ipotesi delle primarie cittadine del centrosinistra tramonta definitivamente per una serie di veti che non comprendiamo. Sel, all’inverso di molti, ha proposto pubblicamente l’utilizzo di questo strumento di partecipazione attiva per l’individuazione del candidato Sindaco delle prossime amministrative, già dal 2010. Di tempo per rispondere insomma ce n’è stato. Anche dopo la nostra uscita dalla maggioranza, avvenuta nel luglio del 2011, che ha posto al centro del dibattito pubblico i temi del bilancio comunale, con la speranza di aprire un confronto a tutto tondo. Oggi nel centrodestra le primarie vengono bandite un po’ come fossero uno spauracchio in grado di dissuadere questo o quel candidato dalla corsa cittadina; per il centrosinistra, avrebbero potuto rappresentare un vero momento di confronto e cambio di marcia tanto sugli argomenti politici, quanto sulla classe dirigente che avrebbe dovuto incarnarli davanti alla città.
Prendiamo atto che così non è. Che un’assenza di visione, una serie di lentezze burocratiche, di ambiguità e di contraddizioni pesanti pregiudicano di gran lunga l’esito di questa tornata amministrativa. Una cecità di cui qualcuno deve assumersi la responsabilità; consapevoli che questo “qualcuno” non sta dalle nostre parti. Così questi giorni sono caratterizzati da schemi che ripropongono moduli ormai stretti, nella completa disaffezione dalla politica e dalla crisi economica. Associati al populismo e alla demagogia. Dentro ad una campagna che non c’è, che suscita interesse pari a zero, distante nei contenuti e nelle forme dalle reali esigenze che ci stanno intorno.
Sel sceglie una sua strada autonoma, prendendo atto anche dello sfarinamento di quella che è stata l’esperienza del centrosinistra in città nel corso di 15 anni.
Al centro della nostra azione, in un momento come questo, rimane l’investimento nella spesa sociale, presa d’assalto da Tremonti-Berlusoni prima e da Monti dopo, due governi che sarebbe opportuno tenere a mente, soprattutto per coloro che li hanno sostenuti e li sostengono. Il welfare dunque, con una serie di proposte per fare del comune quell’ente di prossimità necessario in questi giorni di crisi, con un ruolo diverso per la città da inquadrare nell’ambito dell’Area Metropolitana. Delle “liste pulite” che possano presentare alla città uomini e donne che non hanno interessi nella pubblica amministrazione, che non hanno conflitto d’interessi, che non siano mai stati sfiorati da nessuna inchiesta e che uniscano alla passione politica anche delle specificità tecniche. Una correzione del Piano Regolatore Generale nel verso dei servizi alla persona e al territorio, racchiusa nelle osservazioni al Piano stesso. Un’altra idea di sicurezza, molto più articolata della risposta securitaria e di controllo, la questione del lavoro femminile e della sua condizione. La qualità di vita di bambini e giovani, assunta come elemento centrale, partendo dal presupposto che l’attenzione ai diritti degli adulti pone le basi per l’ampliamento delle possibilità dei più giovani.
Dentro ad un quadro sempre più scomposto e frammentato, che alimenta delle divisioni gravi, Sel riparte da altre prospettive, certa che il ruolo da assumere e poter svolgerlo sia quello del rinnovamento e della centralità della persona.
Dobbiamo constatare che, tra Agaro che parla di oratori e un centrosinistra in cui trionfano veleni, non è per il momento il terreno di confronto su cui facilmente scenderanno le altre forze in campo. Così questa tornata elettorale si caratterizza, ancora una volta, per la ricerca di quel cambiamento che non vuole cambiare assolutamente niente, dentro ad un trasversalismo riproposto e ad interessi diffusi che trascurano le prospettive stesse della città. E’ per questo motivo che Sel sceglie nella propria autonomia, chiedendo alla città di unirsi a noi, con un consenso ed un’ampia partecipazione per cambiare le sorti del centrosinistra e per un futuro migliore per Ladispoli. Nel giro di pochi giorni, i Circoli di Ladispoli lanceranno un assemblea che oltre gli iscritti, vedrà la partecipazione dei simpatizzanti, e di tutto quell’asse di società civile ed associazionismo che sentono reale, un bisogno di cambiamento. La Ladispoli migliore, è nella maggioranza dei nostri Cittadini, ed è con loro che vogliamo condividere il nostro percorso.
Alessandro Putero – Coordinatore cittadino Sinistra Ecologia e Libertà Ladispoli