Ladispoli. “Invece che al Porto turistico pensiamo a ristrutturare Porto Pidocchio”

Torre Flavia a LadispoliLADISPOLI – L’associazione “Il Geco” plaude alla decisione del Consiglio dei Ministri di de finanziare la realizzazione del porto turistico nell’area attigua a Torre Flavia, evidenziando come, da diverso tempo, avesse espresso il proprio parere contrario nei confronti di quest’opera, ritenuta non prioritaria per la città.
“Nel frattempo – afferma il Presidente dell’associazione Santo Fabiano – abbiamo assistito al graduale abbandono e insabbiamento del porto peschereccio denominato ‘porto pidocchio’ e al trasferimento forzato in altra sede dei pescatori locali, senza che si sia mai prodotto alcun intervento serio, a parte i soliti caroselli in campagna elettorale, peraltro consistenti nelle solite costose operazioni di dragaggio a favore della solita impresa locale, con effetti scarsi e limitati nel tempo, come la storia recente dimostra. La città di Ladispoli non ha bisogno di un porto turistico, né del traffico di interessi e capitali che ciò comporterebbe. Ha invece bisogno di un vero porto peschereccio che rispetti la naturale vocazione della città e della sua storia, piuttosto che l’imitazione e la duplicazione di strutture già esistenti in località vicine come Fiumicino e Civitavecchia”.
Per questa “Il Geco” invita il Comune a non persistere nella realizzazione di un porto turistico, magari studiandone una diversa collocazione, ma a destinare il proprio impegno verso la ristrutturazione dell’attuale “porto Pidocchio”.
“Evidenziamo – conclude Fabiano – che la realizzazione di un vero porto peschereggio, oltre a offrire opportunità di lavoro a nuovi cittadini, rappresenta una scelta di rispetto per il territorio costiero, peraltro prossimo a una palude (anch’essa purtroppo abbandonata) ed è un’opportunità per dare alla nostra città una vocazione turistica, anche con la valorizzazione di settori come la vendita diretta del pescato, ristorazione e la trasformazione. Certamente si tratta di attività i cui benefici sono diretti alla gente e quindi lontani dalla visione politica attuale che punta alla movimentazione di capitali e alla svendita del territorio”.