LADISPOLI – “Una parte della casa di Roberto Rossellini a Ladispoli diventerà un centro per l’associazionismo culturale”. Con queste parole il sindaco Crescenzo Paliotta ha annunciato che sono iniziati i lavori di ristrutturazione di parte dello stabile di via Duca degli Abruzzi, di proprietà comunale, dove ha vissuto il regista e inventore del neorealismo.
“Entro il prossimo mese – ha proseguito Paliotta – i lavori, per l’importo di 10mila euro, saranno conclusi. Questo spazio, di circa 70 metri quadrati sarà utilizzato per le attività culturali. Del resto fu proprio a Ladispoli, sul terrazzo della sua casa, che Rossellini realizzò il suo documentario “Fantasia Sottomarina”. Girò le scene in un acquario con i pesci che lui stesso andava a pescare o che Pietro il pescatore gli procurava”.
Nella città balneare, nella casa di suo nonno Zeffiro (una delle prime costruzioni di Ladispoli), Roberto Rossellini insieme al fratello Renzo e la sorella Marcella trascorse i momenti più belli della sua infanzia e della sua giovinezza. Fu proprio a Ladispoli che girò i primi documentari che gli permisero di entrare nella storia del cinema. Nel 1935 esordì con “Daphne o prelude a l’apres midi d’un faune”a cui seguirono nel 1939 la “Vispa Teresa” , “Il tacchino prepotente” e “Fantasia Sottomarina”. Nel 1942 ambientò tutte le scene della steppa russa de “L’uomo della croce” vicino al Castellaccio dei Monteroni dentro al quale girò anche alcuni interni. Fu sempre a Ladispoli, nell’allora cinema Moretti, che proiettò in anteprima mondiale, alla presenza di Anna Magnani e Aldo Fabrizi, quello che è considerato il capolavoro del neorealismo, “Roma città aperta”
Dal 2006 la piazza principale di Ladispoli si intitola a Roberto Rossellini che in “Quasi un’autobiografia” ricorda così la città balneare: “nel 1940 abitavo a Ladispoli, un bellissimo paese sul mare, non lontano da Roma. La piazza del paese era un’immensa arena bruciata dal sole e battuta dai venti, una non piazza in realtà, un semplice spazio per permettere al cielo di giocare con la terra…”.
“Siamo veramente soddisfatti – ha concluso Paliotta – di poter finalmente ridare vita con attività culturali ad uno spazio dove sono passati momenti significativi della storia del cinema italiano”.