LADISPOLI – Quattro istituti comprensivi e tre anni di tempo, a partire dal 2012, per raggiungere l’obiettivo: questa la proposta approvata dalla Giunta comunale di Ladispoli che, nei prossimi giorni, sarà inviata al vaglio della Provincia di Roma e, inseguito, della Regione Lazio.
“Quanto è stato approvato – ha detto il sindaco Crescenzo Paliotta – è il risultato del tavolo di confronto con le attuali dirigenze scolastiche che hanno votato per il mantenimento delle quattro autonomie esistenti in virtù anche dei dati relativi all’aumento della popolazione scolastica nei prossimi anni. La Legge Finanziaria, del resto ci ha obbligato, come previsto anche dalle linee guida regionali a trasmettere una proposta di dimensionamento che tenga in debito contro delle esigenze di una città in crescita continua come Ladispoli. E’ importante comunque ricordare che la nostra proposta dovrà essere approvata dal Ministero della Pubblica istruzione”.
Più in particolare, dopo il via libera del Ministero, questo lo scenario che si potrebbe presentare a Ladispoli a partire da settembre 2011: Istituto comprensivo 1 (Ilaria Alpi già esistente ma decurtato del plesso Don Bosco come da delibera di Giunta n. 35 del 2011), Istituto comprensivo 2 (attuale scuola media Corrado Melone a cui si aggiungeranno i nuovi iscritti alla scuola elementare e materna ampiamente accoglibili considerata l’elevata disponibilità di aule), Istituto comprensivo 3 (attuale primo circolo didattico a cui si aggiungeranno le nuove iscrizioni per la scuola media), Istituto comprensivo 4 (attuale terzo circolo didattico a cui si aggiungono il plesso Don Bosco e le iscrizioni alla scuola media).
“Nella redazione della proposta – ha proseguito Paliotta – abbiamo tenuto conto delle direttive di Legge che ci chiedevano di predisporre l’istituzione di Istituti comprensivi con un numero di studenti non inferiori ai mille alunni per ciascun istituto: questo obiettivo è stato pienamente raggiunto già dall’anno 2012-2013. Era ovviamente impossibile a Ladispoli attivare un raggruppamento di sedi senza minare la continuità formativa dei percorsi formativi e senza tenere conto del forte aumento della popolazione scolastica che ogni anno ha reso necessario l’apertura di nuove classi e plessi. Solo negli ultimi 4 anni le strutture scolastiche sono state ampliate di 50 aule, sono stati aperti due nuovi edifici scolastici e altri sono in fase di ultimazione. Nel documento che abbiamo inviato a Provincia e Regione abbiamo, quindi, considerato le strutture scolastiche esistenti, la loro collocazione geografica, la possibilità di ampliare l’offerta formativa, la possibilità di accogliere nuovi alunni nelle diverse strutture e la funzionalità dei vari plessi. La proposta, così come votata dalla Giunta, prevede l’istituzione di scuole medie in quartieri dove non erano presenti, come il Ghirlandaio e Caere Vetus. Con questo programma triennale si permette alle scuole esistenti di proseguire la continuità didattica senza traumi e senza smembramenti e allo stesso tempo si da modo alla popolazione di usufruire di istituti comprensivi dislocati in modo uniforme sul territorio cittadino”.