Ladispoli. “Bosco di Palo sempre nel degrado, basta con gli annunci”

parco di paloLADISPOLI – “Basta annunci sul parco di Palo, ormai non ci crede più nessuno”. Non usa mezzi termini l’associazione Fare Verde di Ladispoli, che denuncia lo stato di permanente degrado e chiusura della preziosa area verde cittadina nonostante i ripetuti annunci dei mesi scorsi, da parte dell’Amministrazione comunale, circa una sua imminente riapertura al pubblico.
“Il 19 ottobre – ricordano gli esponenti di fare Verde – il comunicato stampa del Comune ci avvisava che erano cominciati i lavori di bonifica e che entro dieci giorni, cioè il 29 ottobre, il parco avrebbe riaperto al pubblico. Un anno fa, invece, il sindaco ci aveva detto che sotto l’albero (dello scorso Natale) avremmo trovato ‘un moderno, riqualificato ed attrezzato parco pubblico di Palo Laziale’, senza dimenticare l’ormai storico annuncio pre elettorale dell’ex assessore all’ambiente Filiberto Zaratti che il 17 febbraio 2010 annunciava: ‘Sono iniziati in questi giorni i lavori di salvaguardia e di messa in sicurezza del bosco di Palo Laziale finanziati con 100 mila euro dalla Regione’.  Niente di più falso, in nessuno dei due casi i lavori sono iniziati anzi si sono perse anche le tracce del finanziamento regionale di 100.000 euro. Scettici ma speranzosi il 29 ottobre siamo andati al parco di Palo ma era chiuso; siamo tornati 10 giorni dopo e ancora niente, ci siamo tornati ancora ma il cancello era ancora chiuso fino ad oggi che abbiamo abbondantemente passato la metà di dicembre”.
Secondo l’associazione ambientalista “il parco è stato pulito e i tavoli e le panchine risistemati alla bell’e meglio, ma niente di più”. “A preoccuparci di più oggi – proseguono i suoi esponenti – è la parte del parco da poco acquisita dal comune che doveva essere aperta al pubblico il 27 giugno,  visto che è ancora un cantiere e che c’è una buca profonda almeno un metro e mezzo e larga uno con dei cavi dentro; c’è ancora il bagno ecologico degli operai pieno di immondizia ed altre cose servite al cantiere. Ma oltre a questo è entrando nella macchietta  adiacente che si percepisce che la situazione è fuori controllo; appena ci si inoltra  si possono trovare decine di telai di biciclette, cavi di rame spellati, bombole del gas, batterie per auto addirittura la bascula di un garage usata come tetto per una baracca ed è proprio avvicinandoci ai resti delle baracche che lo scenario diventa spettrale: panni sospesi sui rami degli alberi, materassi, coperte, stoviglie, abbigliamento vario anche da bambino e giocattoli segno che all’interno dell’accampamento vi erano anche bambini”. Fare Verde rivolge quindi un appello al sindaco Paliotta: “Almeno ora che siamo alla scadenza del suo mandato si rimbocchi le maniche e faccia qualcosa per tutelare il nostro Parco di Palo, magari prima intervenga e poi faccia l’annuncio, almeno così potremmo continuare a crederle”.