La rabbia dei docenti precari torna ad assediare il Miur

precari scuolaROMA – Torna a farsi sentire la rabbia dei precari della scuola, da ieri pomeriggio in presidio permanente sotto il Miur di viale Trastevere. Circa 200, nonostante la pioggia battente, i docenti che hanno duramente contestato il Ministro Profumo e l’annunciato concorso per l’assunzione in ruolo degli insegnanti.
“Una truffa – hanno tuonato i docenti precari – perché noi il concorso lo abbiamo già superato negli anni passati quando siamo stati inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento, l’unico vero e non clientelare strumento per assumere in ruolo, dal momento che utilizza il criterio più meritocratico quale l’anzianità di servizio”.
“Si vuole distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dal problema vero della scuola: il suo sistematico smantellamento a favore di una istruzione privata e il taglio dei fondi. I docenti, formati e preparati, ci sono già e senza bisogno di alcun concorso, ma senza investimenti non c’è futuro per la scuola italiana”.
Dopo varie richieste una delegazione dei manifestanti, guardati a vista da Polizia e Carabinieri, è stata infine ricevuta al Ministero dal Direttore del Miur Chiappetta, che ha tuttavia ribadito la volontà del Governo di procedere con il concorso”.
Risposta che ovviamente non ha per nulla soddisfatto i precari, decisi ad incontrare personalmente il Ministro Profumo e a continuare ad oltranza la protesta finché la proposta del concorso non verrà ritirata dal Governo.
Presidio permanente, dunque, con tanto di tende già piantate in viale Trastevere in cui i precari si alterneranno in queste nottate. Ieri è rimasta a “vigilare” la delegazione di Napoli, stasera toccherà ai docenti romani. Contestualmente si svolgeranno ogni giorno volantinaggi informativi nelle scuole e, alle 17:00, un’assemblea plenaria di tutti i docenti.
Domenica 9 settembre, invece, si terrà un’assemblea nazionale alle 9.30 in Via Galilei 57 per fare il punto sulla mobilitazione e le proteste che in queste ore stanno divampando un po’ in tutta Italia.

Simone Pazzaglia