CIVITAVECCHIA – La Marina si sta sgretolando. A poco più di due anni dalla sua inaugurazione l’opera sta manifestando segni di cedimento veramente preoccupanti, che lasciano seri dubbi sulla corretta realizzazione dei lavori e molti interrogativi sulla loro futura tenuta. Tra l’altro, come si ricorderà, i costi di tali lavori lievitarono non poco nel tempo rispetto alla spesa inizialmente preventivata. La fitta schiera di transenne che, da largo Galli fino a Piazza degli Eventi, perimetrano alcune parti in dissesto della camminata a mare ne sono eloquente testimonianza, così come le “toppe” che i tecnici del Comune sempre più frequentemente sono chiamati ad apporre su mattonelle che saltano e la pavimentazione che “lievita”, soprattutto in seguito a qualche acquazzone. E se da una parte si pone un problema di sicurezza per l’incolumità di cittadini e turisti, a costante rischio caduta per i dislivelli inaspettati che in particolare la sera, quando la visibilità cala, incentivano storte e cadute compromettendo l’equilibrio, dall’altra sarebbe opportuno avviare una seria verifica sulla corretta esecuzione di lavori costati svariati milioni di euro. Verifica che l’Amministrazione dovrebbe valutare alla luce soprattutto della recentissima sentenza n° 13882 18 giugno 2014 con cui la Corte di Cassazione si è espressa sul tema dei lavori edili, stabilendo che i vizi di progettazione sono denunciabili entro dieci anni. Secondo i giudici, infatti, qualora emergano limiti strutturali nell’opera, la responsabilità del progettista è di natura extracontrattuale e deve per l’appunto essere fatta valere entro dieci anni dal compimento dell’opera, ed entro dodici mesi dalla scoperta e dall’accertamento del vizio; non inficia l’avvio del procedimento il fatto che, nel frattempo, il committente abbia fatto eseguire rifiniture o modifiche ad elementi accessori, dal momento che il danno va considerato su quelli strutturali e che può essere considerato tale quando va ad incidere sull’effettivo e compiuto godimento dell’opera. I giudici hanno anche evidenziato come risponda di pari responsabilità, insieme al progettista, il direttore dei lavori, se si accerta che egli non abbia svolto la sua indispensabile vigilanza sull’effettiva e corretta esecuzione del progetto, omettendo di intervenire per scongiurare i vizi che hanno successivamente pregiudicato l’opera.
Osservando le condizioni della Marina, sarà il caso di andare a vederci un po’ più a fondo?
Marco Galice