Il governo israeliano ha chiesto alla Apple di cancellare da iTunes un’applicazione che fornisce agli utenti informazioni sugli appuntamenti per le manifestazioni anti israeliane, segnala articoli critici verso Israele e diffonde foto delle vittime palestinesi.
Il colosso della Silicon Valley ha infatti pochissimi giorni fa autorizzato una applicazione chiamata “Terza Intifada palestinese”, che aggiorna appunto gli utenti sulle proteste prossime venture, articoli critici nei confronti del governo israeliano e le immagini dei martiri dell’intifada, nonché il collegamento diretto con la Radio dell’Esercito.
L’applicazione, in lingua araba, è stata sviluppata da una società con sede a Dubai e chiamata in inglese “thidintifada”; è stata rilasciata il 15 giugno e mercoledì era ancora disponibile per il download gratuito da iTunes.
Yuli Edelstein, ministro degli Affari Pubblici e della diaspora, che di recente ha esercitato pressioni per rimuovere una pagina Facebook con lo stesso nome, ha inviato una lettera al fondatore di Apple Steve Jobs in cui ha chiesto ad Apple di adoperarsi subito per la “immediata rimozione dell’applicazione”, e poter così continuare la tradizione di applicazioni Apple dedicate al puro intrattenimento e a scopi informativi e non servire come strumento per incitare alla violenza”.
“Iniziando a sfogliare, storie articoli e fotografie che appaiono nella applicazione, è chiaro che quest’ultima ha una finalità smaccatamente anti-israeliana e anti-sionista e che, in realtà, come suggerisce il nome, richiede una rivolta contro Israele”, ha scritto Edelstein.
Il ministro ha continuato a descrivendo la pagina di Facebook che, ha detto, è stata creata dallo stesso gruppo che ha ideato la nuova applicazione. “La pagina di Facebook chiama ad una rivolta contro Israele attraverso una lotta violenta, e comprendeva incitamenti gravi”.
Gal Ilan, un portavoce del ministero degli Affari Pubblici, che ha inviato la lettera di Martedì, mercoledì ha dichiarato che il ministero ritiene la lettera avrebbe avuto l’effetto desiderato. Facebook ha confermato di aver rimosso definitivamente dalla sua piattaforma la pagina “terza intifada”.
Ora tocca ad Apple. Chissà se Jobs deciderà di resistere alle pressioni della politica estera israeliana o se anche lui preferirà non urtare la sensibilità del potente alleato americano.