In arrivo “una colata di cemento” su Tarquinia Lido?

tarquiniaTARQUINIA – Una “colata di cemento” in arrivo su Tarquinia Lido? Il dubbio, che somiglia quasi ad una certezza, è del Comitato Città (Comitato Indipendente Tutela Territorio Ambiente), che mette sotto accusa il Programma Integrato d’Intervento varato dall’Amministrazione comunale e che conterrebbe alcuni dati errati rispetto alle nuove edificazioni previste al Lido.
“Nel Pin del Lido – spiegano dal Comitato – l’errore riguarda il numero di nuovi abitanti e questo impedisce di capire quante casette seppelliranno ancora le nostre migliori terre agricole. Invece di 667 abitanti, nel Pin c’è scritto 44, numero che non lascia pensare alle 200 e più villette previste e che con l’aria che tira resteranno probabilmente invendute. Il mattone però fa gola ai capitali da reinvestire”.
Dubbi a supporto dei quali “Città” riporta le considerazioni del funzionario comunale che ha redatto l’istruttoria. “ … considerato che la proposta non contiene indicazioni specifiche circa la tipologia di opere pubbliche da realizzarsi … si ritiene opportuno segnalare la necessità di individuare interventi d’interesse pubblico volti a risolvere carenze, disfunzioni e degrado dell’attuale insediamento … sviluppandosi (il Pin nds) interamente all’esterno dello stesso e rischiando quindi … di costituire di fatto un ampliamento dell’attuale territorio urbanizzato, con effetti marginali di riqualificazione e riorganizzazione del territorio”.
“Tradotto – commentano dal Comitato – per sua natura il Pin dovrebbe riqualificare e migliorare il Lido di Tarquinia, ma il funzionario sembra piuttosto scettico che ciò avvenga. Alla fine restano i soliti numeri: come terreno agricolo l’area interessata dal Pin (quasi 14 ettari di cui 7 costruiti) vale 700.000 euro, come area urbana potrebbe valere almeno 10.000.000 di euro.  L’Amministrazione non ha avuto nemmeno il pudore di applicare l’Art. 8 della Legge Regionale 72/1975, specifico per gli insediamenti turistici, che avrebbe limitato l’intervento a metà delle villette previste”.
“Articolo 8 o meno – proseguono –  lo spreco di suolo agricolo va contrastato: le nuove costruzioni inutili, ed è questo il caso del Pip del Lido di Tarquinia, servono solo ad aggravare la già pesante crisi economica. L’edilizia ha bisogno di essere sostenuta verso l’unico comparto che può avere un futuro nei tempi duri e bui verso cui ci stiamo avviando. È la manutenzione con miglioramenti delle case esistenti, puntando su risparmio energetico, comfort e qualità ecologica degli spazi in cui viviamo. La manutenzione edilizia non piace a chi sogna di convertire i suoli agricoli in facili arricchimenti, grazie a politici miopi, ma la perdita di terre coltivabili e fertili è una sciagura che pagheremo cara”.