CIVITAVECCHIA – Si è svolto ieri mattina il sopralluogo conoscitivo da parte dell’Osservatorio Ambientale Regionale presso la centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord. Presenti anche il Comune di Civitavecchia, con il Sindaco Cozzolino, l’assessore all’ambiente Alessandro Manuedda e il delegato in seno all’Osservatorio ing. Gaetano Pepe e il Comune di Cerveteri, con il Sindaco Alessio Pascucci e Simona Ricotti, delegata all’Osservatorio Ambientale per il comune su indicazione del Movimento No Coke Alto Lazio.
“Abbiamo potuto vedere da vicino come si produceva l’energia nel 1800” commenta con una battuta amara l’assessore Manuedda. “Una visita blindata – afferma Simona Ricotti – che abbiamo contestato sin dalla sua proposizione”.
In effetti la visita, originata da un invito dell’ENEL all’Osservatorio Ambientale e accettata dall’organismo regionale in quanto molti suoi componenti non avevano mai visto la centrale, ha seguito un percorso predefinito, nonostante il Comune di Civitavecchia e quello di Cerveteri avessero precisato che ritenevano necessario avere libero accesso ad ogni area, con particolare riferimento, viste alcune segnalazioni giunte, ai gruppi, al percorso carbone domes-gruppi, all’area di carico e scarico dei materiali pulverulenti, alla base dei mulini, etc. Enel per questioni di sicurezza non ha consentito l’accesso a tali aree, limitando la visita ai domes e alle sale controllo. Diverse le puntualizzazioni effettuate, con particolare riferimento al calcare e alle ceneri, al funzionamento del Sistema di Monitoraggio in Continuo delle Emissioni.
“Abbiamo ribadito – affermano i Sindaci Cozzolino e Pascucci – come riteniamo necessario, per trasparenza ma anche per tutela della salute dei cittadini, che la lettura dei dati del Sistema di Monitoraggio in continuo siano accessibili, in tempo reale, ai cittadini. Su tale questione i nostri Comuni avvieranno un’azione congiunta perché almeno le medie orarie vengano fornite in tempo reale”.
“Abbiamo chiesto – continua l’Assessore Manuedda – che si effettuino analisi dello specchio acqueo immediatamente limitrofo alle banchine di scarico del materiale pulverulento e fatto notare come quanto ci veniva illustrato circa calcare, gesso e ceneri fosse dissonante rispetto alle carte e ai progetti presentati, ultimo, in ordine di tempo, quello sulle modalità di trasporto del calcare”.
“Abbiamo inoltre rilevato, nonostante l’esiguità delle aree a cui ci è stato consentito di accedere – racconta Simona Ricotti – evidenti discrasie tra quanto sbandierato nelle varie dichiarazioni Ambientali ai fini EMAS e quanto realmente esistente nella centrale, uno per tutte, di “piccola entità” ma emblematico la “Definizione cromatica delle linee fognarie su tutta l’area di centrale” finalizzata a “evitare l’introduzione di sostanze in circuiti fognari non idonei”, dichiarata conclusa nell’ultima dichiarazione Ambientale EMAS nell’anno 2014 con un impegno economico di €. 247.000,00, e totalmente assente nelle aree da noi visitate. Una difformità che è stata messa a verbale, come tutte le altre richieste e/o domande, e che personalmente non mancherò di segnalare anche ai certificatori EMAS, chiedendo che vengano verificati in loco anche tutti gli altri progetti dati per fatti o in itinere. Abbiamo inoltre segnalato problemi di polverosità della area domes e dell’area limitrofa, totalmente negata dall’ENEL, nonostante nei domes vi fosse la presenza di diversi volatili (se quest’ultimi riescono ad entrare, giocoforza ne possono fuoriuscire le polveri), e formulato precise puntualizzazioni circa la provenienza del carbone e la percentuale di zolfo dello stesso, la provenienza, il trattamento e le tipologie di trasporto dei materiali pulverulenti”.
Nei prossimi giorni l’Osservatorio verrà riunito per stilare il verbale definitivo e assumere decisioni circa le eventuali azioni da intraprendere rispetto a quanto visto e rilevato. “Certo è – concludono i Sindaci Pascucci e Cozzolino – che ci chiediamo quanto l’impianto che ci hanno mostrato oggi possa considerarsi rappresentativo di quello dove quotidianamente si trovano ad operare i lavoratori, dato che spesso ci vengono segnalati eventi e situazioni ambientalmente discutibili. Comunque non è con una visita di cortesia che si modificherà il nostro convincimento sul fatto che il carbone è un combustibile vetusto tra i più inquinanti e che il suo utilizzo “nuoce gravemente alla salute”. Il futuro dell’energia, ed anche quello dell’intero comprensorio dell’Alto Lazio, passa per altro”.