BRACCIANO – In un periodo di grave crisi economica, come quello che stiamo attraversando, e in cui i comuni sono oggetto di continui tagli, riteniamo indispensabile riporre al centro del confronto politico temi per noi fondamentali come: il lavoro, la giustizia sociale, la democrazia, i beni comuni e il rispetto dell’ambiente. Siamo convinti che, proprio in questo momento, in cui la qualità di vita di tutti noi è fortemente messa in discussione dalle esigenze e gli interessi degli speculatori finanziari e le agenzie di rating, è fondamentale ripartire dai nostri territori proponendo modelli di sviluppo, che facciano dell’estensione dei diritti, della partecipazione e del rispetto dell’ambiente, pilastri fondanti del nuovo modello sociale che vogliamo proporre. Il territorio e l’ambiente invece di essere vissuti come
vincoli possono essere opportunità di quella che molti ormai chiamano green economy.
Abbiamo invece assistito in questi anni alla riproposizione della svendita dei beni comuni (a partire dal territorio) come unico motore economico della nostra zona. La cementificazione, a volte anche abusiva, è continuata e la discarica, invece di avviarsi alla chiusura, è stata gestita come elemento centrale per la Bracciano Ambiente. Il bene comune è stato gestito nello stile del “non disturbate il manovratore”. La gestione dell’acqua è stata portata avanti nella sola ottica dell’aumento delle portate emunte e poco o nulla si è fatto nel settore della riduzione delle perdite, del risparmio idrico, di una gestione integrata della risorsa. Gare e procedure importanti, come quella relativa alla depurazione delle acque, sono state affidate a progettisti e aziende con modalità e scelte tecnologiche che hanno suscitato più che una perplessità.
Quest’ottica miope è tutta interna ad un’idea di sviluppo e di progresso che non ci appartiene.
La Bracciano Ambiente quando parla di riduzione dei rifiuti (cioè la prima delle priorità europee da adottare nella gestione rifiuti) utilizza frasi, molto significative, come “Purtroppo è da registrare una flessione nella quantità dei rifiuti conferiti presso Cupinoro” (relazione 2011 al Comune di Bracciano). Parellalemente le azioni di prevenzione e riutilizzo, per esempio il compostaggio domestico, invece di essere divulgate e supportate, sono state completamente trascurate e l’informazione alla popolazione, base per la partecipazione democratica, è ridotta ai minimi termini. La raccolta differenziata è stata adottata per tutto il paese invece che come previsto nel 2008, poi nel 2009, poi nel 2010, al termine del 2011 con risultati che non sono noti. Sempre a scopo esemplificativo si provi infatti a conoscere, non solo il piano industriale della Bracciano Ambiente, ma più semplicemente anche la percentuale raggiunta di raccolta differenziata, la modalità di acquisizione di una compostiera domestica, ecc.
Recentemente è stato reso pubblico il contenuto della lettera, datata 23 novembre 2011, della Bracciano Ambiente alla
Regione Lazio. La lettera in questione richiede, non la chiusura della discarica, come previsto dal programma elettorale 2007, ma ancora ampliamenti a Cupinoro (per ulteriori un milione e duecentomila metri cubi), offrendo inoltre la disponibilità ad accettare rifiuti provenienti da fuori provincia e addirittura da fuori Regione. E’ significativo segnalare, ai fini della partecipazione, dell’informazione e della trasparenza, che la lettura della lettera è stata possibile solo attivando una procedura di “accesso agli atti”. Riteniamo che la lettera in questione attesti, una volta di più, la visione del bene comune, del benessere, dello sviluppo e del progresso di questa Giunta. Una visione che inchioda la Bracciano Ambiente e il suo futuro alla discarica, invece che far diventare un priorità la riconversione e il potenziamento dell’azienda, trasformandola in una vera risorsa per il paese, sia sul piano economico che su quello occupazionale. Questa lettera cade in una fase delicata, quella dell’approvazione del nuovo Piano Rifiuti Regionale, che ci vede fortemente critici e al fianco dei vari comitati di lotta nella prospettiva dei “rifiuti zero”.
Tutto questo insieme alla mancanza di democrazia, che hanno fino ad ora caratterizzato l’operato dell’Amministrazione, e quindi le trattative per la costruzione di una nuova coalizione elettorale, rende per Rifondazione Comunista impossibile non solo rimanere in questa maggioranza, ma anche sostenere una nuova candidatura Sala alle prossime elezioni amministrative.
Rifondazione comunista Bracciano – Circolo Carlo Giuliani