Di nuovo in strada per chiedere la riapertura dell’ingresso alla Farnesiana

TARQUINIA – Nella giornata di ieri, domenica 19 luglio, il Comitato per il diritto alla mobilità e i residenti della Farnesiana sono di nuovo scesi in strada, con un sit-in presso l’area antistante l’hotel Brizi, per chiedere la riapertura immediata dell’accesso in ingresso dalla ex-SS Aurelia alla località Farnesiana e Pantano di Sopra, chiusa senza preavviso il 17 luglio.
“La Sat ha deciso di aprire le 4 corsie per i primi 4 km del Lotto 6A, dallo svincolo al ponte sul fiume Mignone, così da garantire i futuri utenti dell’autostrada, quelli che hanno necessità di passare oltre e velocemente, senza preoccuparsi che a pagarne il prezzo saranno ancora una volta i residenti. La rampa d’accesso provvisoria infatti era stata realizzata, grazie alle nostre richieste, per garantire la mobilità dei residenti almeno fino all’entrata in esercizio dell’autostrada – dichiarano dal Comitato – Come è noto chi vive e lavora nella zona interessata dal cantiere autostradale sopporta già da troppo tempo eccessivi disagi, ed è costretto a percorsi quotidiani pericolosi lunghi e tortuosi. La rampa d’accesso provvisoria e la recente apertura del sottovia avevano almeno in parte alleviato questi disagi e proprio per questa ragione, nell’incontro tenutosi appena una settimana fa al Ministero delle Infrastrutture, il Comitato per il diritto alla mobilità aveva chiesto che l’accesso venisse mantenuto aperto e ne aveva ottenuto ampie rassicurazioni verbali. Anche la Sat non è stata da meno e ha mostrato ancora una volta di non essere realmente interessata al dialogo coi residenti. Il suo referente infatti l’ing. Guadagno, indicatoci direttamente dal Ministero per gestire ogni criticità, contattato immediatamente durante la chiusura dell’accesso ha scelto di non presentarsi pur essendo in loco. Menzogne, tante, spudorate, irrispettose. Questa è la sola conclusione che si può trarre da questo ennesimo sopruso. Nella notte infatti, con le solite modalità proprie dei prepotenti e degli intoccabili, gli addetti ai lavori hanno chiuso l’ingresso coi new jersey, a chiarire una volta per tutte che non c’è margine di trattativa, non c’è rispetto. La cosa più ridicola è stata la motivazione addotta: quell’ingresso è pericoloso”.
“Oggi – proseguono – che la doppia corsia avrebbe consentito invece un accesso in sicurezza, tutti, la Sat, la Stradale, il Commissariato di Tarquinia, tutti folgorati sulla via di Damasco, hanno scoperto che quell’accesso è pericoloso. Tacciono ovviamente il fatto che se pericoloso lo è oggi, ancora di più lo è stato fino a ieri, quando la mancanza di spazio e la carreggiata ristretta costringeva gli automobilisti a ‘piantarsi’ in mezzo alla strada per poter svoltare. Tacciono perché questa chiusura costringerà chi proviene da Civitavecchia a percorrere di nuovo il ‘giro di peppe’, che doveva essere utilizzato solo provvisoriamente durante i lavori di chiusura del vecchio accesso, e che a questo punto immaginiamo venga di nuovo presidiato da personale della Sat, così come si era reso necessario viste le scarse condizioni di sicurezza di tale viabilità. Il ruolo più imbarazzante è sicuramente quello del Sindaco di Tarquinia, la massima autorità del territorio, che solo dopo che il Comitato già dalla mattinata del 17 aveva preso contatto con la Sat e col Ministero per invitarli a tornare sull’assurda decisione di chiudere e dopo che lo stesso Comitato aveva informato dell’accaduto i mezzi stampa, il giorno successivo dichiara ‘mi giunge notizia della chiusura dello svincolo in entrata località Farnesiana’. Il nostro Sindaco è l’ultimo a sapere quello che dovrebbe ben conoscere per tempo così da avvisare la cittadinanza ed una volta tanto impedire le cose prima che queste accadano, eventualmente ce ne fosse davvero la volontà. Un plauso comunque alla capacità del nostro primo cittadino di riuscire (o almeno provare) sempre e comunque a trasformare una figuraccia in una figurina da incorniciare con chi ancora crede alla sua indignazione”.
“Noi non crediamo più alle parole, crederemo solo ai fatti – concludono dal Comitato per il diritto alla mobilità – e per questo la nostra richiesta in questo momento è una sola e non trattabile: l’immediata riapertura dell’ingresso per la Farnesiana e Pantano di sopra, e il suo mantenimento fino alla realizzazione del ponte e di tutte le complanari, comprese quelle mancanti nel progetto originario, ancora in attesa di approvazione. Se così non sarà noi continueremo a batterci per veder rispettato il nostro diritto alla mobilità, la nostra dignità, il nostro lavoro e siamo pronti a tornare in strada per manifestare la nostra indignazione”.