Cerveteri. “Per Sel è ora di chiarire da che parte stare”

juri mariniCERVETERI – Lascia di stucco il comunicato di Sinistra Ecologia e Libertà, di qualche giorno fa, a firma del Consigliere comunale Enzo Medaino e del Coordinatore Roberto Giardina. I due cercano di rifarsi una verginità, ma il tempo è ormai abbondantemente scaduto. SEL ha sempre sostenuto, con il proprio voto, l’amministrazione Ciogli e quindi ne risponde per tutte le responsabilità conseguenti. Quelle responsabilità che derivano dai voti in aula e dalla spartizione delle poltrone, per le quali SEL, pur lamentando di contare “solo un ventesimo”, si è sempre fatta valere: un assessorato, un membro della Multiservizi, la presidenza di una commissione. SEL ha avallato l’inciucio con Ramazzotti (UDC), votandolo alla Presidenza del Consiglio. SEL ha deliberatamente scelto di abbracciare logiche trasformistiche e di governare con forze di destra: esponenti eletti nel PDL (finanche la capolista alle ultime elezioni!), “convertiti” a suon di deleghe e poltrone, fino ai ramazzottiani dell’UDC. Eccolo il pentapartito (SEL, UDC, PDL, PD e IDV) con cui stanno governando i rappresentanti locali del partito di Vendola, e nel quale, pur contando “solo un ventunesimo”, risultano tuttavia determinanti. È comprensibile che cerchino di mascherare, o almeno annacquare le loro responsabilità: probabilmente si rendono conto che i loro elettori non ne vanno particolarmente orgogliosi. Ma i fatti parlano chiaro. Hanno tradito la promessa di un nuovo PRG; sostengono un Sindaco che ha riattivato il percorso per la realizzazione del Centro Commerciale, lasciando supporre che, sotto sotto, sono d’accordo anche loro. Complici fino in fondo anche sulla gestione della zona artigianale: hanno votato contro la partecipazione, nel Consorzio, della Confederazione degli artigiani e del Comune, perché, hanno sostenuto, è meglio lasciar fare il privato. Alla faccia del partito di sinistra. Sono complici dell’abbandono delle frazioni, delle sanatorie illegittime (come quella di Furbara), delle aule nei container, dei giochetti sulla 167. Sono complici del project financing sul compostaggio, che fa carta straccia di tutte le battaglie contro il Piano dei Rifiuti della Polverini e contro l’ipotesi dell’inceneritore a Pizzo del Prete. Già, perché un conto sono le chiacchiere, altra cosa sono gli atti, che impegnano le istituzioni e producono effetti. Basterebbe leggere la delibera della Giunta Ciogli n. 165 del 10/11/2011. Eccone alcuni passaggi: premesso che Cerveteri produce “una quantità di rifiuto organico pari a circa 400 tonnellate annue”; richiamata “la deliberazione della Giunta della Regione Lazio n. 523 del 19/11/2010 con la quale è stato adottato lo schema di Piano regionale di gestione dei rifiuti del Lazio”; la Giunta delibera di “avviare le procedure per la realizzazione di un impianto di trattamento della frazione umida dei rifiuti che dovrà: 1. essere ubicato in area da individuarsi a cura del proponente … e non dovrà essere inferiore a 30.000 mq. ed adeguatamente collegata alla viabilità primaria; 2. Essere dimensionato per ricevere massimo 40.000 tonnellate di rifiuti (100 volte in più di quanto produce Cerveteri! ndr); 3. Trattare le seguenti tipologie di rifiuti: a) rifiuti organici da raccolta differenziata, b) rifiuti organici di natura agro-industriale, c) fanghi di depurazione civile”. Quelli che il giorno manifestano contro il Piano regionale dei rifiuti, la sera si incontrano nelle stanze del potere e, proprio di quel piano, ne fanno il pilastro che giustifica la realizzazione di un mostro maleodorante da 40.000 tonnellate, con tanto di tappeto rosso al privato che sarà libero di decidere dover andarlo a piazzare. Sinistra, Ecologia e Libertà? È finito il tempo delle scorciatoie, dei distinguo, delle improbabili arrampicate sugli specchi. La mozione di sfiducia del 21 dicembre mette tutti di fronte ad un bivio: o votano la sfiducia, distinguendosi quindi dalla solita vecchia casta e dalle sue “manovre”, oppure continuano a difendere i Ciogli, i Ramazzotti, gli scilipoti, con un voto contrario, un’assenza, una fuga, o invocando illogiche e incomprensibili responsabilità.

Juri Marini – Consigliere comunale