Cerveteri: “I patrimoni dell’Umanità lasciati all’incuria”

Necropoli CerveteriCERVETERI – Si legge a chiare lettere lo sdegno del gruppo civico “Civitas Levante di Cerveteri” per lo stato di degrado in cui restano ormai confinate le aree della Necropoli della Banditaccia, dichiarate dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Fin dalle prime righe di un comunicato indirizzato agli organi di stampa e all’associazione siti Unesco, è evidente il sentimento di sconforto che si prova nel vedere un patrimonio pubblico e collettivo in balìa dell’incuria, recintato e ghettizzato da una squallida rete metallica. “Non solo per la stessa area della Banditaccia non si è pensato ad alcun tipo di valorizzazione – affermano dalla lista civica – Uno squallido parcheggio accoglie i turisti in visita, mentre in un piccolo locale adibito a biglietteria non è possibile trovare alcun materiale inerente la Necropoli; basta spostarsi appena fuori la recinzione che racchiude la Banditaccia, per trovare preziosissimi resti della ‘Via degli Inferi’ e della ‘Necropoli del Laghetto’, così come le stesse tombe etrusche del ‘Comune’ mimetizzate tra le secche sterpaglie. Attorno, costruzioni abusive assieme ad altre addirittura autorizzate e condonate, contaminano e compromettono sempre di più il prezioso patrimonio di cui la città potrebbe godere. Sul fronte amministrativo e burocratico poi, sottolinea il dott. Silvio Vitone di “Civitas”, ovviamente tutto tace: “Il faraonico e ambizioso progetto di parco archeologico, che poteva essere un lustro e un vanto per Cerveteri, langue in attesa di una seria attuazione nonostante le promesse e la retorica di circostanza.” Tutto fermo anche sul fronte Centro di Accoglienza turistica, che doveva essere realizzato all’interno dell’area Campo della Fiera e che invece resta un castello di carta, nonostante il progetto fosse stato completamente finanziato da Fondi Europei e dalla Regione Lazio. E così la preziosa Necropoli Etrusca rischia di rimanere confinata nella sua rete metallica, circondata dalla sterpaglia che a poco a poco ingloba in sé tutti gli altri tesori. Un tristissimo destino che, specialmente un paese come il nostro – fortunato perché ovunque circondato dalle meravigliose tracce della sua storia – non meriterebbe.