BRACCIANO – “L’Amministrazione comunale è serena e fiduciosa nell’operato della Magistratura, nella certezza che il dibattimento offrirà la possibilità al Sindaco e agli Assessori all’Urbanistica e al Bilancio di dimostrare la correttezza dei propri comportamenti”. Questa la posizione degli Amministratori di Bracciano all’indomani del rinvio a giudizio del Sindaco Sala e dell’Assessore Capparella per abuso di ufficio e dell’Assessore Cavini per tentata concussione, richiesta ieri dal Tribunale di Civitavecchia per la presunta mancata concessione di un permesso di costruire a un cittadino, nel 2007. Lo stesso Tribunale ha stabilito il “non luogo a procedere” per gli altri soggetti coinvolti, appartenenti al personale amministrativo e tecnico dell’Ente.
In particolare, il Sindaco Sala e l’Assessore Capparella sono stati rinviati a giudizio perché, secondo l’accusa, nell’ottobre 2008 avrebbero indirizzato al denunciante e al suo avvocato una lettera, scritta dall’avvocato del Comune di Bracciano e solamente firmata, per proporre una via conciliativa e sanatoria di un’annosa situazione, relativa alla concessione edilizia richiesta da un cittadino, che si protraeva fin dal 2005. L’atto è stato interpretato non come un atto politico e d’indirizzo (proprio degli Amministratori), finalizzato esclusivamente a risolvere una questione da tempo insoluta con conseguente vantaggio dell’Ente e del cittadino, ma come un atto gestionale che poteva essere espletato solo dal personale e dai dirigenti degli Uffici preposti. Sindaco e Assessore ribadiscono il senso della propria azione e respingono l’accusa.
Per quanto concerne l’Assessore Cavini, di professione ingegnere, l’accusa sostiene che, nel gennaio 2007, avrebbe offerto al cittadino la possibilità di risolvere la pratica qualora, in qualità di professionista, gli avesse affidato un incarico professionale.
“Nel merito – si legge in una nota del Comune – ferma restando la fiducia nell’azione di accertamento dei fatti da parte dell’Autorità giudiziaria, si vuole precisare che – a differenza di quanto sostenuto dall’accusa e da quanto apparso in alcuni articoli stampa – all’epoca dei fatti,10 gennaio 2007, l’Ingegner Cavini non ricopriva la carica di Vicesindaco (assunta solo a partire dal maggio 2007 a seguito dell’elezione nelle fila dell’attuale maggioranza e del suo ingresso nella Giunta comunale), ma aveva il solo ruolo di Consigliere comunale di opposizione: un titolo pertanto privo di qualsivoglia “potere” nella fattispecie in oggetto. Peraltro si ricorda che il 12 febbraio dello stesso anno, a seguito delle dimissioni dell’allora Sindaco f.f., la guida del Comune è stata assunta da un Commissario prefettizio, portando allo scioglimento degli organi collegiali di rappresentanza e alle successive elezioni amministrative”.
In conclusione, il Sindaco e gli Assessori ribadiscono fiducia nell’operato della Magistratura e assicurano che “continueranno a svolgere il proprio mandato fino alla sua scadenza naturale, attendendo il processo per poter chiarire fino in fondo le proprie posizioni, soddisfatti comunque che tutti i dipendenti comunali coinvolti siano usciti con il non luogo a procedere nell’udienza preliminare, il che conferma la legittimità delle azioni poste in essere dalla pubblica amministrazione nei confronti del denunciante”.






