LADISPOLI – Anche Ladispoli si interroga sul problema delle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio. Dando seguito all’iniziativa “E’ anche cosa nostra. Le mani della mafia sull’Alto Lazio”, svoltasi recentemente a Civitavecchia, l’associazione “L’Altraladispoli” ha organizzato un convegno pubblico, il prossimo 31 Marzo, alle ore 16.00, presso l’Aula Consiliare del Comune, per affrontare analoga tematica in concomitanza con le elezioni amministrative del prossimo 6 e 7 maggio. E tal proposito, nell’occasione, sarà proposto ed approvato un codice etico che potrà essere sottoscritto da tutti i candidati che hanno a cuore i temi della legalità e della trasparenza amministrativa.
“Nel recente convegno tenutosi a Civitavecchia – spiega la Presidente de L’Altraladispoli Bruna Cimenti – la Dott.ssa Antonietta Troncone, Procuratore aggiunto di Nola, ha spiegato come ‘la mafia ormai non ha più una dimensione territoriale regionale e tende a creare dei sistemi economici autosufficienti. L’enorme massa di ricchezza prodotta dalla criminalità innesca un circolo vizioso per il suo mantenimento ed il Lazio rappresenta uno snodo importante per tutte le mafie. Vi riscontriamo infiltrazioni di ogni tipo’. Ultimamente c’é stato un innalzamento del sistema criminale ed un imbarbarimento dovuto alla rottura di alcuni equilibri. Come diceva Giovanni Falcone ‘una delle cause dall’attuale virulenza della mafia risiede proprio nella scarsa attenzione complessiva dello Stato nei confronti di questa secolare realtà’. L‘essenza stessa delle mafie rappresenta un ostacolo allo sviluppo democratico di una nazione, questo perché sta proprio nella natura dell’organizzazione mafiosa puntare ad insediarsi in quei nuclei centrali della vita di un Paese. Ciò che differenzia le mafie dalle altre organizzazioni criminali è proprio questo nesso con politica ed economia. È’ interesse delle mafie tessere rapporti con il potere politico, inquinare l’economia legale ed imporre il proprio modello culturale. Le mafie salvaguardano l’interesse del gruppo di appartenenza a danno della collettività”.
“Dobbiamo reagire – ammonisco Bruna Cimenti – Anche a Ladispoli si registrano arresti di personaggi di clan camorristici, l’esplosione di armi da fuoco su serrande di negozi ed altri episodi che, più che atti di vandalismo, sono sembrate vere intimidazioni. Tutto questo testimonia la gravità di episodi che negli ultimi tempi si sono susseguiti e che devono allarmare l’intera comunità. L’Associazione L’Altraladispoli ha già posto attenzione al proliferare delle sale da gioco, fenomeno che altrove è stato inquinato da attività illecite. L’indifferenza delle persone favorisce le infiltrazioni della criminalità organizzata, mentre se si alza subito forte la protesta cittadina ed il livello di attenzione, si possono mettere in moto anticorpi che riducono i pericoli gravissimi che altrove hanno messo in ginocchio, condizionato e ricattato intere comunità. Siamo certi che proprio in questo periodo, in cui centinaia di cittadini si stanno organizzando e si incontrano in vista della prossima campagna elettorale, il tema della lotta alla criminalità organizzata sia tra le priorità di tutte le formazioni, al di là della collocazione politica, poichè la legalità, il rispetto delle regole, la trasparenza rappresentino veramente un bene comune. Siamo, inoltre, consapevoli che promuovere l’integrazione e la solidarietà, porre attenzione alle nuove generazioni e ai loro bisogni, rafforzare il senso di appartenenza alla nostra comunità, sia tutte armi efficaci per promuovere tra i cittadini la sicurezza. Crediamo che sia importante, infine, la creazione di un comitato locale permanente per la legalità, collegato a quello provinciale e a tutte quelle iniziative che verranno poste in essere nell’ambito regionale per contrastare il dilagare delle mafie e della criminalità organizzata”.
“Ci attendiamo dunque – concludono da L’Altraladispoli – la partecipazione dei cittadini per costituirsi parte attiva in questo progetto di contrasto all’illegalità del nostro territorio!