Anche Civitavecchia non resta indifferente, in marcia scalzi a sostegno dei migranti

CIVITAVECCHIA – Anche Civitavecchia non resta indifferente al dramma delle migliaia di migranti in fuga da guerre e distruzione in Africa e Medioriente, decidendo di manifestare pubblicamente solidarietà e sostegno. E’ stata infatti organizzata per venerdì 11 settembre 2015 , alle ore 18.00, una “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, con partenza da largo M. D’Ardia ( Madonnina) per arrivare a largo M. Galli al fine di sensibilizzare la cittadinanza sui tremendi avvenimenti che stanno sconvolgendo l’Europa.
“Intere popolazioni dal Medio Oriente e dall’Africa, fuggono dalla guerra, dalla fame, dall’oppressione e dalle catastrofi ecologiche per cercare rifugio, salvezza e speranza di un’esistenza migliore – affermano Emilia Iacoponi e Anna Luisa Contu, due delle promotrici della manifestazione – La costruzione di muri, il filo spinato, gli steccati e la minaccia poliziesca non fermeranno la disperazione e l’istinto di sopravvivenza di questi popoli. Le immagini dei bambini morti durante i viaggi della speranza, che arricchiscono i trafficanti di carne umana, le lunghe file di persone in cammino, le nascite sui barconi, nelle stazioni e in strada stanno finalmente svegliando la coscienza dell’opinione pubblica europea costringendo i governi a prendere una qualche iniziativa. Molti analisti ci dicono che questi sono fenomeni epocali e che dureranno decenni. Chi propone soluzioni facili come chiudere le frontiere o respingerli alla partenza propone soluzioni demagogiche per basse questioni elettoralistiche. Ogni giorno in tutti i mezzi di comunicazione essi fomentano nella gente la paura dello straniero che viene a rubare il nostro lavoro, le nostre case e a contaminare la nostra cultura”. “Sappiamo che il fenomeno dell’emigrazione è complesso e di non facile soluzione – proseguono – Esso provoca nella società accogliente squilibri che devono essere governati con responsabilità e senso di umanità. Noi non abbiamo soluzioni, ma sappiamo che dobbiamo far arrivare queste persone in sicurezza e impedire che muoiano per raggiungere le nostre terre. I migranti, i rifugiati, i profughi vengono in pace perché le nostre società garantiscono diritti e libertà. Sarebbe lungimiranza politica non respingerli ai margini delle nostre comunità ma avviare efficaci processi di integrazione. La nostra marcia delle donne e degli uomini scalzi segue un più ampio movimento di persone che a partire da Venezia si sta mobilitando in tutta Italia. Venite in tanti, scalzi o con le scarpe, portate solo la vostra umanità”.

E numerose arrivano già le prime adesioni all’evento. Ieri quella dell’Unione degli Studenti, oggi quelle del Forum Ambientalista e di Amnesty International.
“Una marcia che vuole essere messaggio di accoglienza e insieme urlo di indignazione davanti all’immane tragedia che stanno vivendo intere popolazioni in fuga da guerre, fame e devastazione – afferma per il Forum Ambientalista Simona Ricotti – Una tragedia che per le sue dimensioni (dall’inizio dell’anno ad oggi 2800 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo) non può vedere silente una società che voglia definirsi civile e che chiama ognuno di noi singolarmente ad agire in prima persona a combattere in ogni spazio, in ogni luogo e con tutti gli strumenti possibili, il dilagare della xenofobia e del razzismo”. “Davanti a tanto dolore, alle troppe vite negate, ogni silenzio chiama alla corresponsabilità; noi ci saremo, accanto idealmente a questi nostri fratelli e sorelle, uomini e donne, che marciano scalzi per fuggire dalla barbarie in cerca di una speranza di futuro”.

Adesione anche da parte di Sinistra Ecologia e Libertà, che “invita i cittadini e i suoi iscritti a partecipare alla manifestazione per contribuire a dare un segnale che deve andare oltre i simboli di partito, un segnale di pura e assoluta civiltà”.

A sel si aggiungono poi anche i Giovani Democratici e Civitavecchia Possibile. “I Giovani Democratici stanno dalla parte di quelle persone che abbandonano tutto per avere una speranza di vita e che spesso la perdono in mare – afferma la Segretaria Claudia Feuli – La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E’ l’inizio di un percorso che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo di capire che non si può fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano”.

“L’Italia è un paese migliore di quel che crediamo – dichiarano invece da Civitavecchia Possibile Yasser Arafat – impegnato in una rivoluzione continua e quotidiana per equilibrare queste forme campanilistiche, xenofobe e di un certo sapore fascista, autori di una società orrenda e diffusa che contribuisce sfruttando i clandestini, così trasversalmente che parte dai campi di pomodori della Puglia e arriva fino ai tralci d’uva nelle Langhe. L’Italia è la mano tesa nel Mediterraneo e potremmo far entrare nei libri di storia i marinai di Lampedusa se solo affrontassimo con la nostra testa, invece di rimanere spettatori, la costituzione di corridoi umanitari e l’accoglienza delle popolazione all’Africa mediterranea e della Siria affinché nessuna donna, bambino o anziano sia ancora costretto schiavo dei trafficanti ad affrontare un viaggio nella speranza di arrivare a destinazione vivo”.