“Acqua, tra ritardi e opposizioni”

fontanellaCIVITAVECCHIA – La prima nostra considerazione ci induce a ricordare che la gestione dell’idrico è fonte, da decenni, di una generale e avvertibile insoddisfazione dei concittadini.
Le numerose proteste degli amministrati stanno lì a denunciare la non eccelsa qualità dell’acqua, le ripetute interruzioni dell’erogazione per i guasti alle tubazioni che  disperdono una grossa percentuale dell’elemento liquido, l’inadeguatezza della rete di depurazione, oltre ai ritardi nella fatturazione dei consumi e alla forte evasione. Le  inefficienze si ripercuotono anche sul livello di ricettività della città e sulla balneabilità del mare, e quindi sulle stesse prospettive turistiche di Civitavecchia.
Noi del Polo Civico, consapevoli delle insostenibilità della situazione, che tra l’altro aggrava il  passivo del bilancio comunale, abbiamo preso più volte posizione in seno alla coalizione e nei confronti degli altri partiti, sostenendo convintamente da un triennio l’ingresso di Civitavecchia in Ato2. Richiamando l’attenzione dell’Amministrazione e della pubblica opinione sulla serietà del problema. Dimostrando, dati alla mano, la falsità dell’equazione ingresso in Acea Ato2 =  privatizzazione dell’acqua, dal momento che Acea èuna società mista con maggioranza pubblica, in cui peraltro Doddi (Idv) è il Vicepresidente del Cda e Zingaretti (Pd) il Presidente della Conferenza dei sindaci. Su un tema tanto importante è mancata, ancora una volta, l’auspicabile e pur ricercata convergenza delle forze politiche, la capacità di curare gli interessi locali non a parole ma con scelte tempestive coerenti e incisive. E conseguenti ad un  esame attento e obiettivo della situazione.
A  questo punto ci rammarichiamo, e non poco, del fatto che il ritardo nella decisione abbia depotenziato la nostra azione volta a spuntare condizioni d’ingresso più favorevoli sotto i diversi riguardi e ci porti in seno all’organismo per il fatto che il Garante della Regione Lazio, rompendo gli indugi, ha scritto ad Acea e al Comune di Civitavecchia imponendo l’adesione.
La seconda considerazione da fare si connette intimamente alla prima. Introdurre, come si sta facendo, la speculazione politica nel problema concreto e reale dell’acqua non procura  solo disattenzione all’invito alla collaborazione che proviene dal Capo dello Stato; produce addirittura una minor tutela del cittadino-utente perchè inserisce nel problema dell’idrico il forte rischio che non si giunga più ad una effettiva soluzione. Impedisce infatti che si realizzino i lavori necessari per ovviare alle carenze sopra richiamate, data la limitatissima entità dei finanziamenti pubblici reperibili, che si reputa pari al 10% di quelli occorrenti. Confligge con la politica portata avanti dalle istanze di livello superiore di alcuni partiti che pure supportano la protesta di cui parliamo, dando la misura dei limiti della politica locale. Spesso egemonizzata da persone aliene dall’esercitare un corretto e lineare ragionamento, affette da protagonimo e propense ad improvvisarsi esperte di tutto, ovviamente anche di questioni giuridiche che magari sarebbe meglio lasciar valutare da chi ne ha competenza.

Il Consiglio direttivo del Polo civico