“Ciogli e Rinaldi confessano: non vogliono un nuovo Prg”

juri mariniCERVETERI – Nel giro di poche ore, il Sindaco Ciogli (Pd) e il segretario Pd Bruno Rinaldi, hanno svelato pubblicamente quanto si andava denunciando ormai da tempo: a differenza degli impegni assunti, non hanno mai avuto alcuna intenzione di realizzare un nuovo Piano Urbanistico Generale Comunale. Il Sindaco ha dichiarato in aula di voler insistere con operazioni tipo il Piano Integrato già discusso in Consiglio, quello per il quale sono arrivati 11 avvisi di garanzia, per intenderci. Il Segretario Pd è stato ancora più esplicito, dichiarando ad Etruriain.tv che la nuova linea politica deriva da un confronto, evidentemente privato, proprio col Sindaco Ciogli, il quale gli avrebbe spiegato che, oltre a rappresentare un sacrificio importante in termini di costi, “il nuovo Prg non avrebbe mai visto la luce in questa legislatura”. Quantomeno, il segretario Pd stavolta è stato sincero: la linea è dettata non dal direttivo, ma dal Sindaco, e l’impegno sul nuovo Prg viene definitivamente accantonato, perché non spendibile elettoralmente(!). I due signori, che si fregiano del simbolo di un partito che si definisce “democratico”, dopo aver fatto outing sul Prg (non si sa quanto volontariamente), dovrebbero tuttavia fornire qualche ulteriore spiegazione. Il Sindaco Ciogli, infatti, alle elezioni del 2008, si è presentato con un programma interamente impostato sulla redazione di un nuovo Prg. Con quel programma ha convinto gli elettori e ha vinto le elezioni. Così come il segretario Pd Rinaldi, che si è candidato al congresso del partito nel novembre 2010, presentando un programma aggiornato e rinnovato, ma ancora interamente basato sul pilastro irrinunciabile di un nuovo Prg. Anche lui, su quel programma e con quegli impegni, è stato votato ed eletto. Oggi invece si viene a scoprire che si sono rimangiati tutto, e non risulta che ne abbiano mai discusso con alcuno. Ma nell’intervista il segretario è in palla, e soprattutto è in vena di altre rivelazioni. Durante le fasi delicate degli equilibri di bilancio e dell’assestamento, dichiara che avrebbe condotto, in prima persona, trattative segretissime con il gruppo dei pascucciani per convincerli a salvare il Sindaco Ciogli. Nulla è trapelato di quella manovra, né sulla stampa, né sulla bacheca di partito. Poi però sono arrivate le firme sulla mozione di sfiducia, e il segretario è andato a sfogarsi sulla web-tv. Sullo schermo appare incredulo: “ma come, – sembra chiedersi – stavamo inciuciando tanto bene, e quelli mi firmano la mozione di sfiducia al Sindaco? Non ci si può fidare di nessuno!” Non si chiede, però, che qualcuno – magari qualche elettore Pd o qualche cittadino – avrebbe potuto trovare interessante, e magari anche democratico e trasparente, capire su quali basi avrebbe condotto quella trattativa, con quali argomentazioni politiche e a quale prezzo avrebbe voluto salvare il suo sindaco Ciogli. Non se lo chiede perché, evidentemente, non fa parte della sua cultura politica. Ciò che invece stupirebbe assai di più, sarebbe dover constatare, come da più parti si comincia ad insinuare, che a salvare l’amministrazione Ciogli saranno infine certi insospettabili, sempre pronti a scandalizzarsi, a parole, dei metodi antidemocratici della casta, ma poi, nei fatti, pronti a sostenerla e a salvarla, magari con il solito giochetto dell’assenza strategica. Così facendo, però, ne diventerebbero automaticamente complici, e quindi anche corresponsabili rispetto a tutte le loro manovre e a tutti i loro giochetti. A cominciare dall’abiura del nuovo Prg, di cui invece la città, urbanisticamente sempre più caotica, ha estremo e urgente bisogno, in quanto strumento indispensabile per definire regole di sviluppo uguali per tutti, chiare e trasparenti, nella logica innovativa di una urbanistica solidale e perequativa. Ma i reduci di questa amministrazione “pentapartitica” (Pd, Udc, Sel, Idv ed ex Pdl), non ne vogliono proprio sentir parlare, perché pregiudicherebbe la possibilità di proseguire, ancora(!), sulla strada dei discutibilissimi piani ad personam. È questo l’unico, palese, incontrovertibile, dato di fatto: a fronte della mozione di sfiducia, potranno perseverare solo se troveranno dei complici pronti ad aiutarli.

Juri Marini – Consigliere comunale Cerveteri