CIVITAVECCHIA – Di una cosa siamo fermamente convinti: alle buone amministrazioni non serve l’intervento di persone che si atteggiano a tifosi o difensori ad oltranza, con azioni che paiono talora sconfinare nel ruffianesimo. ma la totale dedizione al compito. E’ proprio la bontà del lavoro svolto il primo sponsor, ciò che fa sì che giorno dopo giorno il legame tra amministratore e amministrato divenga sempre più saldo.
Di questo, della corretta gestione della cosa pubblica, tutti si avvantaggiano: i cittadini perché vedono realizzati i loro desideri, la città perché cresce e si qualifica sempre più, gli amministratori perché si vedono ripagati dalla fiducia e dal consenso dei cittadini.
L’attuazione di un programma, l’aver rispettato il patto stipulato con gli elettori: è questo che deve essere al centro dei pensieri di chi amministra, la consapevolezza che con costanza, competenza e senso di responsabilità si possono raggiungere risultati e dare risposte positive ai cittadini.
Viceversa, se chi amministra si comporta con leggerezza, effettua scelte, prende iniziative, compie azioni che evidenziano disattenzione alle conseguenze giuridiche, morali e pratiche che ne derivano, ed esprime una voglia di fare disgiunta dal rispetto delle regole allora complica tutto. Allora sì che il rapporto tra amministratori e cittadini si incrina, allora sì che l’amministratore dimostra arroganza e scarsa affidabilità. E quindi, anche l’entrata in campo di tifosi e difensori ad oltranza, chiamateli come volete, ma che purtroppo non mancano mai, non risolve il problema; anzi lo aggrava, crea confusione, dà la sponda per far sì che diventi sempre più difficile trovare una soluzione al problema.
Infatti, chi si atteggia a supporter smodato di scelte sbagliate non valuta che simili interventi non servono a lui perché non lo fanno apparire competente, intellettualmente onesto e capace di un’analisi fredda, seria ed equilibrata, non servono a chi amministra perché non lo aiutano a trovare una soluzione, non servono alla città perché non gli permettono di vedere realizzato il progetto, almeno in tempi brevi.
Il fare per fare sconfina quasi sempre nell’illegalità e nell’arroganza. Le amministrazioni che si caratterizzano per la voglia di fare vanno bene, ma l’operosità dev’essere accompagnata dal senso di responsabilità, che unitamente alla capacità e al rispetto delle regole è proprio la dote che maggiormente serve a chi amministra. Di tifosi e sostenitori sfegatati se ne può fare a meno.
La città si merita, ed ha bisogno, di persone serie, responsabili e che di essa – vorremmo dire – siano addirittura innamorate. Persone che abbiano voglia di lavorare, di impegnarsi per far sì che l’aspirazione alla crescita e allo sviluppo venga appagata.
Quanto ai problemi, bisogna stare attenti a non crearli, ma quando ci sono non bisogna mai pensare che si possano superare con le polemiche o con l’arroganza, né dando la colpa ad altri; si possono invece risolvere con una grande azione di dialogo e diplomazia, affiancata ad una forte assunzione di responsabilità.
Solo con tale atteggiamento chi amministra può sperare di trovare sulla sua strada persone disposte ad ascoltarle e a darle una mano.