“Precisazioni sul modus operandi degli amministratori locali”

CIVITAVECCHIA – Sono d’accordo con Franco Barlafante, quando ritiene che il dialogo a distanza, se messo sul piano della polemica personale è sterile e finisce per far scadere l’attenzione di chi legge e la credibilità di chi reitera il confronto.
Diverso è, invece, quando si fa un’analisi sul modus operandi dei politici e degli amministratori, e sulle modalità di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica; si cerca di generare interesse ed un proficuo ragionamento, con l’intenzione, magari, di smuovere qualche assopita coscienza critica.
Le osservazioni che ho fatto, invitavano ad una riflessione e al confronto ma mai di tipo personale: evidentemente, dal tono delle risposte, condite purtroppo da ingiustificato livore, deduco, con rammarico, che le mie analisi sono state considerate solo come attacchi, e ciò non era, e non poteva essere assolutamente nelle mie intenzioni.
Ho parlato di buon senso, sobrietà, capacità di condivisione e di mediazione, come doti fondamentali per un pubblico amministratore: questi concetti dovrebbero trovare tutti d’accordo.
La diversità di cultura, di esperienza, di opinione, di carattere, va infatti vista come una straordinaria risorsa quando si lavora insieme: l’importante è che gli sforzi siano orientati ad una sintesi.
Il terreno d’intesa va trovato partendo anche da differenti idee e convinzioni, ed ovviamente va ben oltre una comune tessera di partito.
Per quanto riguarda il progetto europeo della valle del Marangone, voglio precisare che l’Agraria non paga alcun progettista. Chi ha dato il fondamentale supporto tecnico al nostro progetto è, in realtà, partner, ed è stato scelto in base al criterio della specifica esperienza sul Programma Life+ Natura e della complementarietà rispetto alle nostre risorse e competenze; sarà responsabile di numerose fasi all’interno del programma e sarà pagato con i fondi europei, co-finanziati dall’Agraria (e in misura minore dagli altri partners), sulla rendicontazione delle attività svolte, solo se il progetto sarà approvato a Bruxelles. Questo lo rende partner, non consulente.
Io ho fornito tutto quello che poteva essere il mio contributo nella pianificazione strategica e nella progettazione, senza naturalmente pretendere o ricevere alcun compenso, in alcuna forma. Se non fosse stato utile all’Ente, avrei speso diversamente quel tempo e quei mesi estivi: è paradossale che ora si voglia sminuire il mio lavoro con il rischio di sminuire il progetto stesso.
Per finire, le considerazioni fatte sulla politica cittadina, e l’attenzione dei singoli gruppi o partiti verso i giovani e la loro valorizzazione: giudichino i civitavecchiesi, sulla base di quello che si vede, non di quello che si professa. Si guardino intorno, anche chiedendo ai loro figli come stanno veramente le cose.

Andrea Passerini