CIVITAVECCHIA – Il trauma strutturale subito dall’economia mondiale continua a far sentire i suoi effetti con forme e dimensioni diverse in relazione alle specificità di ciascuna nazione. In tale frangente i paesi industrializzati devono confrontarsi con quelli in forte crescita economica e gestire in qualche misura le problematiche della parte di mondo rimasta indietro nella corsa al progresso economico e sociale. Si vive, insomma, una situazione estremamente travagliata e difficile, caratterizzata da aspetti a dir poco drammatici in termini di disuguaglianze, povertà, carestie e conflitti locali.
Per quanto riguarda l’Italia, è inevitabile che qui, avendo i partiti fatto flop nel compito di concordare efficaci provedimenti anticrisi, ci si sia decisi a delegare in extremis a un governo tecnico il compito di introdurre il necessario rigore nei conti pubblici, adottando una visione strategica del futuro basata sul conseguimento del pareggio di bilancio e sul rilancio dell’economia. E si è ora in attesa che le prime misure adottate in stretto collegamento con le autorità europee per contenere gli squilibri, i privilegi, l’evasione fiscale, le speculazioni finanziarie, il calo di credibilità e rendere più libero e concorrenziale il mercato producano gli effetti sperati.
Ma anche a livello locale la situazione non è delle più semplici e richiede interventi di carattere straordinario ispirati ad una visione di lungo periodo. Per cui s’impone che tutto quanto compete al settore amministrativo ed economico pubblico vada gestito con il criterio del buon padre di famiglia, che dev’essere profittevole per le generazioni successive e non solo nell’immediato. Quindi l’economicità e la correttezza (e i conti a posto) sono i presupposti indispensabili della ripresa, così come l’oculato utilizzo dei finanziamenti europei, statali e degli enti locali. La politica è chiamata in pari tempo ad accantonare la litigiosità per agevolare, invece, il recupero dei ritardi che si registrano nella cultura, nella ricerca e nell’innovazione tecnologica. Partendo dalla considerazione che i privati, in linea di massima, non sono restii ad operare investimenti nella sfera pubblica, sarebbe assolutamente auspicabile che il settore bancario e assicurativo si rendesse disponibile a dare una mano, impegnandosi in progetti coerenti con una strategia generale finalizzata ad esaltare l’altro capitale, quello umano. Nella convinzione che il benessere materiale ed economico dipende anche dall’apporto di quelle risorse invisibili, quali la cultura, l’arte, la conoscenza, l’esperienza e la professionalità, che sono veicolate dal capitale uomo. E che ottenendo risultati su tale versante si diventerà veramente padroni delle leve dello sviluppo, anche economico, della nostra società. Perché si affronteranno le problematiche con una mentalità diversa, intimamente convinta, ad esempio, che la crescità economica è più che mai affidata, in questo momento, all’adeguatezza delle infrastrutture, che ne costituiscono l’asse portante. In particolare per il porto di Civitavecchia, per il quale sembra essenziale che politica, imprenditoria e forze sociali moltiplichino gli sforzi per raccordarlo adeguatamente e presto con il territorio. E sarà logico convenire che la realizzazione di un’idonea rete infrastrutturale, oltre ad impattare direttamente sul PIL e sull’occupazione, è suscettibile d’incidere in maniera determinante e duratura sullo sviluppo del Paese e del nostro territorio. Per cui è da condividere la strategia intesa a focalizzare le energie su un numero ristretto di opere assolutamente prioritarie e da realizzare subito, e a semplificare l’iter di approvazione del progetto definitivo così da ridurre i tempi della realizzazione. E in tutta naturalezza si terranno i riflettori puntati sulla fase attuativa delle infrastrutture viarie avviate, in particolare sui lavori dei lotti Civitavecchia -Tarquinia del corridoio tirrenico e Cinelli-Monte Romano della trasvarsale per Orte, per sapere come procedono, anche in vista della costruzione dei tratti che servono a completare le due importantissime arterie. E, se è vero come è vero che due mesi fa l’assessore regionale Malcotti dichiarava che stava predisponendo la prosecuzione verso nord dell’autostrada in direzione di Montalto di Castro, c’è da sapere quale sia stato l’esito di un tale impegno. E sarà ovvio rivolgere altrettanta attenzione alle novità che potrà riservare all’Alto Lazio l’intervento che il Governo ha già annunciato sugli aeroporti.
Il Consiglio direttivo del Polo civico