CIVITAVECCHIA – Hanno avuto il giusto risalto le dichiarazioni dell’assessore regionale Luca Malcotti sullo stato dei lavori di costruzione dell’autostrada Civitavecchia-Livorno e di completamento della superstrada per Orte. Va riconosciuto al suddetto di avere avviato un ingente volume di lavori, e di avere impresso un’accelerazione alla realizzazione delle due opere avvalendosi anche dell’apporto di capitali privati.
E infatti, come da lui dichiarato, la Regione Lazio ha approvato la costruzione del secondo tratto dell’autostrada litoranea, i 25,7 chilometri che vanno da Tarquinia al confine con la Toscana, e sta seguendo presso il CIPE l’iter burocratico relativo. Mentre i lavori del lotto Civitavecchia-Tarquinia sono iniziati nell’ottobre scorso e si concluderanno tra due anni.
Circa la cosiddetta trasversale nord, l’avvio dei lavori del blocco Cinelli-Monte Romano di ca. 9 chilometri, avverrà, se tutto va bene, tra un anno, perché questo è il tempo occorrente per espletare le gare e le procedure di esproprio. Anche in questo caso si punta al completamento dell’importante via di comunicazione. E infatti la Regione ha inviato all’Anas un progetto alternativo di costruzione del tratto Monte Romano-svincolo S.S. Aurelia, che abbassa sensibilmente i costi dell’opera e che quindi ne rende più agevole il finanziamento.
Dal canto nostro, facciamo notare che sul fronte del terzo aeroporto le cose non sembrano progredire, non essendo stato sciolto il nodo della sua localizzazione, dato che le valutazioni di natura politica continuano ad interferire su quelle di natura tecnica. Tra le sedi di Viterbo e di Tarquinia noi propendiamo per quest’ultima, perché consente un’agevole connessione con il nostro scalo e una facile comunicazione con una serie di località, tra cui Viterbo e la Capitale. Come hanno fatto spesso osservare sia Moscherini che Mazzola.
Ed ora una considerazione è d’obbligo.
Il Polo Civico è non a caso impegnato, da anni, nel trasferire al centro del dibattito politico la tematica delle infrastrutture di trasporto perché reputa inammissibile lo squilibrio tuttora esistente nell’organizzazione territoriale dell’Alto Lazio tra vie di comunicazione terrestri e marittime, dal momento che le reti stradale e ferroviaria rivelano tuttora, con le loro caratteristiche, un’assoluta insufficienza, mentre il traffico portuale, sebbene notevolmente cresciuto, risente delle carenze logistiche di raccordo con gli altri tipi di trasporto. E sostiene che questo territorio abbisogna di essere meglio servito anche per quanto riguarda il trasporto aereo.
Tutte ragioni, queste, che ci inducono ad auspicare che sull’importante tematica si concentri, con unità d’intenti e senza speculazioni di parte, l’attenzione delle istituzioni, di tutti i partiti, e con essi anche delle forze sociali e dell’imprenditoria, per significare lo specifico interesse della città e del territorio al superamento di ogni e qualsiasi ostacolo si frapponga alla realizzazione delle dette infrastrutture, ed anzi la volontà di bruciare le tappe per arrivare al traguardo. Infatti a nessuno sfugge che il percorso che conduce al completamento delle opere di cui stiamo parlando va costantemente seguito in quanto, anche quando le cose paiono impostate nel migliore dei modi, possono sopraggiungere difficoltà che allungano oltre ogni previsione la strada verso l’effettiva realizzazione. E allora va presa ogni opportuna iniziativa unitaria su questo fronte per porre fine, una buona volta, a quel comportamento contraddittorio che porta a lamentare in tanti la gracilità del nostro apparato produttivo e l’alto indice di disoccupazione ma ad impegnarsi in pochi nell’attivare i fattori principali dello sviluppo.
Il Consiglio direttivo del Polo civico