I costi della politica, diretti e indiretti, ammontano a circa 23,2 miliardi di euro, una somma pari a 757 euro annui per ogni cittadino. È quanto emerge dal terzo rapporti su ‘i costi della politica’ elaborato dalla Uil. I costi pesano per l’1,5% del pil e fanno “lavorare” oltre 1,1 milione di persone pari al 5% degli occupati del nostro paese. Le spese per la mobilità (auto blu e grigie, taxi, vetture a noleggio, etc.) della politica ammontano a circa 2 miliardi di euro l’anno. E ancora per le consulenze, gli incarichi, le collaborazioni si spendono oltre 2,2 miliardi di euro, con un costo medio per contribuente pari a 72 euro. I costi per il funzionamento degli organi di Regioni, province e Comuni ammontano a 3,1 miliardi di euro (101 euro medi per contribuente), in diminuzione del 5,1% (170 milioni di euro).
Per il segretario generale della Uil Angeletti si tratta di costi in aumento rispetto all’anno scorso e si possono “ridurre di 7 miliardi senza compromettere il funzionamento e destinarli alle persone che lavorano e alle imprese virtuose”.
“Ci sono oltre 1,1 milioni di persone che vivono di politica, – spiega Angeletti – non ce lo possiamo più permettere. Abbiamo perso un milione di posti di lavoro ma neanche un assessore. Abbiamo molto lavoro da fare per rendere il sistema più efficiente e con queste risorse ridurre le tasse a lavoratori e pensionati”.