Letteratura e archeologia per i nuovi appuntamenti con “Tarquinia a porte aperte”

TARQUINIA – Continua senza soste il susseguirsi di eventi e appuntamenti nel quadro di “Tarquinia a porte aperte. Tanti gli appuntamenti nei prossimi giorni all’insegna della letteratura e dell’archeologia. L’agenda mette in evidenza due presentazioni di libri, il 17 e il 18 ottobre, alla biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli” con gli autori Gino Civitelli e Maria Francesca Cupane, e anche un’interessante conferenza, il 20 ottobre, nell’ex Sala Capitolare degli Agostiniani di San Marco, con la dott.ssa Beatrice Casocavallo dell’Università di Roma Sapienza. Fino al 19 ottobre rimarrà aperta anche la mostra “Archeologia a Tarquinia. Le Università e gli scavi dal 1969 al 2013”. Continuano le visite guidate alle Tombe Etrusche ed ai principali monumenti medievali del Centro Storico. Di particolare curiosità anche la visita, il 18 ottobre, ai cantieri di restauro delle Tombe del Vecchio e dei Vasi Dipinti. Guiderà i visitatori la restauratrice Chiara Scioscia Santoro.
Domani 17 ottobre, alle ore 17, presso la Sala delle Arti della biblioteca comunale “Vincenzo Cardarelli”, si terrà la presentazione del libro I fiori degli uomini di Maria Francesca Cupane, evento curato dall’associazione Oltrepensiero. Insieme all’autrice interverrà Cinzia Dal Maso, giornalista e direttore della rivista telematica di cultura SpecchioRomano.it e responsabile del sito www.specchioetrusco.it Brani del libro saranno letti da Giancarlo Girardi e Maria Cappuccini interpreti di teatro. I fiori degli uomini è un intrigante libro per raccontare l’universo maschile filtrato dagli occhi di una donna con il simbolismo dei fiori e scritto come se a scrivere fosse un uomo. Coinvolgente, divertente, spassoso, ma anche un’analisi spietata che mette a nudo il “sesso forte”, come un tempo si diceva e oggi non più, attraverso un sottile, costante ed implacabile “gioco” condotto, con sapiente ironia, sul doppio binario dell’equivoco e dei doppi sensi. Undici racconti che si fanno leggere tutti di un fiato lasciando, si, con il sorriso sulla bocca ma a meditare seriamente a lungo se a leggere sono soprattutto gli uomini. L’autrice, Maria Francesca Cupane, è nata e vive a Roma. La sua giornata è di 48 ore, come lei stessa afferma, poiché dopo il lavoro pieno di numeri e formule (ingegnerizzazione presso una banca), si dedica alla lettura e alla scrittura. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in antologie di case editrici e dal Corriere della Sera, associazioni culturali e sul web. È stata premiata e si è distinta in diversi concorsi letterari. Tra i suoi lavori Déjà vu e Prima di…. La raccolta di racconti “I fiori degli Uomini” è pubblicata da Edilet (Edilazio letteraria).
Il 18 ottobre, appuntamento alle ore 15 alla Barriera San Giusto (con mezzo proprio) per “Siti Archeologici all’imbrunire”, a cura dell’Associazione Culturale Amici delle Tombe Dipinte, un primo passo verso il recupero delle tombe Del Vecchio e dei Vasi Dipinti. Visita al cantiere di restauro con Chiara Scioscia Santoro. Per informazioni e prenotazioni: 333 4644284 – 339 5780369 – 335 5868299.
Sempre il 18 ottobre, alle ore 17, presso la Sala delle Arti della Biblioteca Comunale “Vincenzo Cardarelli” , avrà luogo la presentazione del libro Le nostre radici. Il lavoro e la vita in Val D’arbia nel secolo scorso (Aska Edizioni) di Gino Civitelli. Insieme all’autore, ci sarà Maurizio Brunori.
Gino Civitelli è uno di quei “maledetti toscani” che, di qualsiasi cosa si occupino, vi lasciano il segno. Nato a Buonconvento, nel Senese, da una famiglia di mezzadri, ha lavorato all’Ospedale Psichiatrico di Siena e insegnato Storia della Psichiatria a Viterbo, ma contemporaneamente si è sempre dedicato alla fotografia, all’acquerello, a ricerche storiche. Le pubblicazioni di cui è autore mostrano la pluralità dei suoi interessi culturali e civili: Arrigo VII di Lussemburgo da Aquisgrana a Buonconvento; Guerra in Valdarbia; Rigosecco, un episodio di guerra partigiana; Quando s’era contadini; Quando si moriva per nasce; Noi c’eravamo, storie e personaggi del manicomio di Siena. È anche autore di vari filmati di contenuto sociale e storico.
Le nostre radici. Il lavoro e la vita in Val D’Arbia nel secolo scorso è un libro fotografico che si apre con una breve autobiografia dell’autore, si divide in sette sezioni – le persone, i lavori, il tabacco, il baco da seta, la caccia, il bestiame, la trebbiatura, i poderi e le case, le lotte – e termina con un glossario. Le radici riportate alla luce da Gino Civitelli sul filo della memoria e con l’ausilio della fotografia sono quelle non soltanto dei mezzadri toscani, ma di tutte le famiglie contadine: la fatica sostenuta, la dignità dimostrata, le lotte portate avanti sono quelle stesse dei nostri vecchi braccianti, dei fittavoli, della maggior parte della popolazione di Tarquinia alla metà del Novecento. È un libro che ci ricorda come erano anche le nostre famiglie fino a pochi decenni fa.
Il 19 ottobre, appuntamento alle ore 10,30 alla Necropoli di Monterozzi (con mezzo proprio), per le visite guidate gratuite alle tombe Giglioli, Giustiniani e del Barone. Per informazioni e prenotazioni chiamare l’associazione Artetruria al 331/8785257
Il 20 ottobre, nell’ambito dell’evento “Mediterranea” – “Incontri del lunedì. Laboratorio Culturale di archeologia, arte e architettura”, si terrà la conferenza della dott.ssa. Beatrice Casocavallo su “I luoghi di culto rupestre nella Tuscia medievale”, alle ore 17, presso l’lx Sala Capitolare degli Agostiniani di San Marco (Barriera San Giusto). La Dott.ssa Casocavallo si soffermerà in particolare anche sulle novità emerse recentemente sugli scavi in corso presso l’insediamento rupestre di Santa Restituta alla Civita di Tarquinia.
La ricollocazione dell’opera “L’albero di Vincenzo” dell’Artista Marco Ferri, prevista per domenica 19 ottobre, è rimandata a data da stabilire.