“Le mafie nel Lazio e nel nostro territorio. Terzo rapporto regionale”.

LADISPOLI – Sabato 30 giugno, presso la biblioteca comunale Peppino Impastato di Ladispoli, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, il presidio di LIBERA di Ladispoli/Cerveteri propone il convegno “Le mafie nel Lazio e nel nostro territorio. Terzo rapporto regionale”.

“Le organizzazioni criminali mafiose – spiegano gli organizzatori – sono più forti di prima: hanno mezzi, strumenti, velocità di azione e infiltrazioni. Ancora oggi mafia e corruzione sono fortemente saldate”.

Si affronteranno questi argomenti insieme a:
Fabrizio Pederiva che ricorderà Aldo Piersanti e la bottega del commercio equo e solidale che è stata un importante presidio culturale contro la “mafiosita” del nostro territorio.
– Antonio Di Terlizzi – Vice Capo Centro Operativo della DIA di Roma – che analizzerà l’impegno e le difficoltà delle forze dell’ordine nel contrasto alle mafie.
Giampiero Cioffredi – Presidente dell’Osservatorio sicurezza e legalità Regione Lazio – che ha svolto un’analisi approfondita e dettagliata sullo sviluppo delle attività criminose nella nostra Regione.

In questa terza edizione del rapporto – proseguono gli organizzatori – è emerso che nel 2017, secondo i dati forniti dalla Direzione distrettuale antimafia, sono stati 6 i procedimenti con 29 indagati per associazione di stampo mafioso, 58 i procedimenti con 412 indagati per reati con l’aggravante del metodo mafioso, 102 procedimenti con 1010 indagati per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, 21 procedimenti con 164 indagati per traffico di rifiuti e 9 procedimenti con 40 indagati per usura. Altri dati emersi sono da una parte il numero delle operazioni finanziarie sospette, segnalate alla UIF della Banca d’Italia, che nel 2017 sono arrivate a 9769 mentre il numero dei bonifici bancari in entrata dai cosiddetti ‘Paradisi Fiscali’ sono stati 5706 e quelli in uscita 4372, e dall’altra che nel Lazio sono state 512 le aziende confiscate e 1.732 i beni confiscati. I clan attivi nel Lazio al dicembre 2017, citati in indagini o atti istituzionali negli ultimi 4 anni, sono 93, compresi gruppi, famiglie tradizionali e autoctone e narcotrafficanti che usano il metodo mafioso. Come sostiene Don Ciotti ‘le verità passeggiano per le vie delle nostre città, chi sa, chi ha visto e non parla. Non dimentichiamo che l’omertà uccide la verità e la speranza. Sono invitati a partecipare tutti i cittadini, le associazioni, i rappresentanti delle forze politiche e sindacali, i sindaci di Cerveteri e Ladispoli e gli amministratori pubblici”.