I sublimi “Echi dall’Ombra” di Massimo Bacci

LADISPOLI – Sul palco del teatro Marco Vannini di Ladispoli è andato in scena uno spettacolo bellissimo, la prima di una rappresentazione multimediale estremamente raffinata capace di suscitare nello spettatore forti sensazioni, stati d’animo coinvolgenti e profondamente incisivi uniti in un vortice di scene inquietanti alternate a momenti di rara intensità emotiva.

Con una regia assolutamente riuscita, Massimo Bacci ha creato e catalizzato emozioni artistiche prodotte dall’interazione in tempo reale di musica, pittura, letteratura con le originali elaborazioni audiovisive. Protagonisti del concerto multimediale la sempre più sorprendente Orchestra giovanile Massimo Freccia diretta dall’autore e la magica voce di Agostino De Angelis, un vero e proprio “strumento solista” oltre che mattatore della scrittura drammatica.

E’ stato uno spettacolo in un unico atto con tre momenti distinti. Nel primo si è ricreato quel clima, quel fermento artistico e filosofico proprio della Roma del primo ‘600 attraverso l’elaborazione delle opere del Caravaggio che si componevano e si disgregavano in transizioni sincronizzate con l’esecuzione delle “Antiche Arie e Danze dal liuto” di Ottorino Respighi, unitamente alla lettura del testo di Enzo Dall’Ara su Caravaggio e da quello di Adriano Petta sul colloquio tra il cardinale Bellarmino e Giordano Bruno prima del rogo di quest’ultimo a Roma nel 1600, oltre alle nuove forme d’espressione musicale proprie del live electronics.

Successivamente, sempre con la sinergia di tutte le forme artistiche, una pennellata sulla cultura russa attraverso i testi di Puskin ed Esenin, con il Terzo movimento della Quinta Sinfonia di Dmitrij Shostakovich e con un viaggio pittorico dalle antiche sacre icone a quelle moderne, fino alla drammaturgia pittorica di Vrubel, Kandinsky, Chagall, Goncharova e Usova.

Nella terza parte un’immersione nel mondo magiaro con un omaggio ai primi successi internazionali del grande direttore Massimo Freccia alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Budapest.

Massimo Bacci ha lanciato l’OgMF in un’esecuzione mirabile delle “Danze rumene“ di Bela Bartok, opera eseguita in prima esecuzione mondiale dal maestro Freccia dopo averla concertata proprio con Bartok. Contemporaneamente i quadri in movimento di Marffy e le poesie di Ady Endre completavano l’immersione totale nell’arte ungherese. Alla fine l’emozione a raggiunto il pieno compimento. Sull’insistente primo piano degli occhi della “Belle Ferronnière” di Leonardo che si fondevano lentamente sulle opere pittoriche di Pier Augusto Breccia, Bacci ha unito l’Intermezzo di Cavalleria Rusticana di Mascagni con la magnifica poesia dannunziana “Stringiti a me”.

Si sono visti occhi lucidi ed estasiati in sala, un momento davvero unico. Emozioni, emozioni e ancora emozioni! Un pubblico numeroso come non mai, rapito, con tanti esponenti del mondo letterario, pittorico, musicale e cinematografico, ha seguito in religioso silenzio tutta la rappresentazione e alla fine un’interminabile standing ovation ai ragazzi e concertisti dell’Orchestra giovanile Massimo Freccia, al grandissimo Agostino De Angelis, allo scrittore Adriano Petta e alla pittrice Anna Usova presenti in sala, e all’autore e direttore Massimo Bacci.