Bianca Berlinguer a Ladispoli per il commovente ricordo di Marcella Di Falco

LADISPOLI – “Io ero lì per il Tg3 e lei, dal momento che pioveva a dirotto, si avvicinò con un ombrellino offrendosi di accompagnarmi”. Inizia così, al Gay Pride di Venezia nel ’97, la lunga amicizia tra Bianca Berlinguer e Marcella Di Falco protagonista del libro “Storia di Marcella che fu Marcello” (edizione La nave di Teseo) presentato alla Libreria Scritti e Manoscritti di Ladispoli sabato 28 dicembre.

Un racconto in prima persona di Marcella, deceduta nel 2010, l’opera prima di una star indiscussa del giornalismo televisivo come Bianca Berlinguer che coadiuvata dal relatore, Eugenio Murrali, ha condotto per mano il folto pubblico nella “irresistibile gioia di vivere, ancor più sorprendente in una persona che aveva sperimentato tante difficoltà e dolori”: Marcella, appunto, che ha avuto il coraggio delle proprie idee, il coraggio di rivendicare la propria identità sessuale conquistata superando pregiudizi ed ostacoli di ogni genere, Alla fine l’ha spuntata. “Ma questa tenacia era fatta, oltre che di una ferrea volontà, di una sconfinata dolcezza. Quando decidemmo di scrivere un libro sulla sua vita – spiega Bianca Berlinguer – nessuna delle due poteva immaginare che sarebbe stato pubblicato postumo. Solo più tardi si scoprì che aveva un tumore al colon diffuso ovunque. E così la nostra conversazione ha accompagnato i suoi ultimi mesi”.

Scorrere le pagine delle memorie di Marcella Di Falco, registrata all’anagrafe del ’43 come Marcello, diventata pienamente donna nel 1980 dopo un intervento chirurgico, significa “attraversare la storia d’Italia nelle sue contraddizioni: dall’infanzia complicata all’esplosione del ’68 visto attraverso la ‘rivoluzione giovanile’ del (mitico) Piper, dalla Dolce Vita a Via Veneto, a Cinecittà dei grandi registi Fellini, Rossellini, Zeffirelli, Petri che la vollero nei loro film”. Poi di seguito “l’arrivo a Bologna, la militanza politica, le battaglie civili alla guida del MIT, Movimento Italiano Transessuali”.

“Il libro è di grande attualità – commenta Carla Zironi – perché se è vero che le convenzioni sociali sono mutate, è altrettanto vero che purtroppo, in virtù di un fenomeno diffuso quale l’analfabetismo di ritorno, resistono ancora sacche di diffidenza e ostilità verso chiunque sia giudicato diverso dai canoni di un certo perbenismo famigliare e sessista, falso, imbevuto di luoghi comuni e strumentalizzato ad arte a fini politici. Basta dare un’occhiata sui social per toccare con mano, e Marcella, sono sicura, avrebbe risposto per le rime senza peli sulla lingua. Questa donna resistente ha voluto affidare il suo autoritratto alla sensibilità di Bianca Berlinguer che ha rifinito l’opera coniugando sentimento e serietà professionale. La Libreria Scritti e Manosritti ha concluso in bellezza donando alla città, con questo libro, l’ultimo salotto letterario dell’anno”.