Aborto: la Regione Lazio autorizza uso pillola RU 486 fuori dall’ospedale

La Regione Lazio ha recepito le nuove linee guida del Ministero della Salute sull’utilizzo della pillola RU 486 fuori dall’ospedale. A tal fine sul BUR è stata pubblicata, il 26 gennaio, la determina del 31 Dicembre 2020 con la quale la regione approva e adotta un “Protocollo operativo per la interruzione volontaria della gravidanza del primo trimestre con mifepristone e prostaglandine, in regime ambulatoriale o di DH” . Il Ministero della Salute, nello scorso mese di Agosto , ha aggiornato le linee guida sull’utilizzo della pillola abortiva dopo il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità e la determina dell’Aifa che ha rimosso le limitazioni all’impiego del farmaco dettate nel 2009. Viene meno l’obbligo di ricovero dall’assunzione della pillola RU 486 e si allunga il periodo in cui si può ricorrere al farmaco fino alla 9° settimana di gravidanza. Nel recepire le linee guida ministeriali attraverso la determina la Regione Lazio si propone  “Il superamento degli ostacoli all’accesso alla interruzione volontaria della gravidanza e ai moderni metodi contraccettivi ed il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza delle prestazioni sono obiettivi primari della Sanità della Regione Lazio. Essi includono il diritto delle donne ad un’informazione basata sull’evidenza riguardo la contraccezione, le scelte genitoriali, l’interruzione volontaria della gravidanza (IVG)” Evidenziando come “il metodo farmacologico è sicuro e efficace, e può essere utilizzato, oltre che per l’interruzione
volontaria, anche nel trattamento di varie condizioni cliniche quali l’aborto spontaneo, l’aborto incompleto, la morte fetale intrauterina“.  La finalità del presente protocollo “è quella di rimuovere gli ostacoli all’accesso alla metodica farmacologica, nell’ottica di assicurare a tutte le donne che richiedono l’IVG un servizio che tenga conto dei dati basati sulle evidenze scientifiche, di alta qualità e rispettoso dei loro diritti. La ormai più che comprovata sicurezza della procedura in contesti extraospedalieri impone alla sanità pubblica di garantire alle donne la possibilità di scegliere tra regime di ricovero in DH e regime ambulatoriale, che prevede l’assunzione del secondo farmaco, la prostaglandina misoprostolo, a domicilio”

In un momento storico in cui i diritti delle donne sono continuamente sotto attacco, il diritto all’aborto è giornalmente sotto schiaffo attraverso abominevoli tentativi di ricatto morale con propagande che tendono a colpevolizzare , la Regione Lazio mette un punto fermo a favore dei diritti delle donne.