CIVITAVECCHIA – Si è svolta sabato mattina alla Scuola Media Calamatta in Via Don Milani si la cerimonia di riconsegna, dopo una preziosa opera di incorniciatura contro l’usura del tempo, delle dieci stampe originali di Luigi Calamatta alla scuola omonima da parte del presidente della Società Storica Civitavecchiese Enrico Ciancarini e della dottoressa Maria Grazia Verzani. Si tratta delle uniche opere dell’artista attualmente esposte a Civitavecchia, donate nel 1977 e “riscoperte” dagli alunni della stessa qualche anno fa con una serie di lezioni tematiche, convegni, dibattiti, ricerche, il tutto documentato e lasciato alla storia come contenuto di un prezioso cd rom appositamente creato. “La Società Storica Civitavecchiese ci dona oggi le cornici per queste stampe, per incastonare il tesoro nelle cornici e tenerle nella nostra scuola – ha dichiarato la preside Vincenza La Rosa – Il cemento fondante di una società è dato dalla sua memoria storica. Il passato accende il presente e illumina il futuro. Ed è per questo che oggi stiamo vivendo un grande momento di arricchimento, evitando il degrado di queste importantissime opere”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del Presidente Ciancarini che ha affermato: “La Società Storica è nata sette anni fa per ricucire il tessuto sociale strappato e la memoria storica del paese, di cui Luigi Calamatta è un esponente centrale. Occorre ripercorrere le strade antiche della nostra città e recuperare la memoria spezzata per riconsegnarla alle generazioni future”. Dal 1918 al 1943 le stampe sono state esposte prima al Museo Civico poi al Teatro Traiano e sono state un felice motivo di turismo. “Dopo aver vagabondato per la città è bello che adesso abbiano trovato una casa degna” ha concluso Ciancarini consegnando i quadri alla scuola. Sono dieci stampe di ritratti di personaggi storici come Napoleone, Cavour, Mazzini, oltre che copie di dipinti di fama mondiale come la Gioconda e la Madonna della seggiola. “Un artista di livello europeo come Luigi Calamatta – ha spiegato la dottoressa Verzani – nativo di Civitavecchia e profondamente amante dell’Italia, con queste incisioni ha dato fama all’eccellenza italiana nel mondo. A questo proposito dal 20 settembre a Roma si terrà una mostra sul Calamatta, che vedeva l’Italia come un’amazzone che si liberava dal giogo straniero e trovava la libertà conquistando Roma. Civitavecchia ha molti assi nelle maniche anche dal punto di vista artistico per attirare turismo, sono infatti ancora conservate al Comune 117 stampe donate da Cialdi, il capo della flotta pontificia e civitavecchiese di nascita, alla città e altre stampe inedite giacciono nei meandri dell’ospedale vecchio”. “Pensate che rilevanza turistica avrebbe esporre tutto ciò che è ancora chiuso” ha chiosato la Verzani. “Si sta facendo largo l’idea di creare un Museo della memoria civitavecchiese per riunire la memoria storica e ripercorrere l’evoluzione della città dai tempi dei romani al giorno d’oggi – ha concluso Ciancarini – ma si deve riuscire a sorpassare il problema della mancanza di volontà della politica, impiegata in altre cose e non intenzionata a trovare gli spazi espositivi che mancano”. Siamo insomma alle solite: chi vorrebbe non può, e chi potrebbe non vuole!
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