Neanche il Covid ferma l’istruzione

CIVITAVECCHIA – Si ipotizza la riapertura delle scuole a Civitavecchia l’11 gennaio 2021, le modalità sono ancora da perfezionare, ma due studentesse del liceo Guglielmo Marconi della città in provincia di Roma, hanno deciso di dare il loro contributo per aiutare la società a risolvere questo grosso problema.
“Abbiamo tantissime idee per la testa, alcune impossibili, altre realizzabili ovviamente solo con l’impegno dei professori, del preside e della città.” La premessa sembra buona, ora però, vediamo come passare ai fatti.
“Il nostro motto è stato fin da subito partiamo dal prevedibile per arrivare all’impossibile – questo raccontano Noemi e Sofia, con gli occhi pieni di passione, gioia e sentimento -Iniziamo con cose semplici, un distributore di amuchina dentro ogni classe, corridoio e bagno per rimanere protetti, distanza di sicurezza di un metro tra gli studenti, abbiamo pensato inoltre di sostituire i banchi con delle sedie con scrittoio come soluzione temporanea. Per il solito caffè mattutino dei professori abbiamo suggerito alla scuola di offrire un piccolo thermos portatile per portare il caffè da casa. Abbiamo pensato ulteriormente ad un piccolo semaforo davanti al bar con solo due colori, rosso indica che non si può entrare e verde significa via libera, davanti al bar verranno evidenziati degli spazi a distanza di sicurezza, dove aspettare il proprio turno. Ogni alunno dovrà avere con sé un tablet o un computer per alleggerire il peso dello zaino, in caso di bisogno in comodato d’uso dalla scuola, e per continuare a utilizzare la piattaforma ‘Google classroom’. A questo proposito ogni classe dovrà essere dotata di una lavagna Lim interattiva per proiettare, ciò che viene scritto dagli alunni e dal professore, dal tablet alla lavagna, senza interrompere la distanza di sicurezza. Per i professori sopra i cinquantacinque anni abbiamo escogitato un modo per preservare la loro sicurezza, un vetro di plexiglass davanti alla cattedra per evitare il contagio da parte degli alunni. Come diceva il fondatore dello scoutismo Sir Baden- Powell ‘Sforzati sempre di vedere ciò che splende dietro le nuvole più nere’ così faremo noi, da brave esploratrici, cercheremo sempre un lato positivo per scoprire un percorso alternativo. Per l’entrata abbiamo pensato un metodo efficace, ossia far entrare gli studenti a orari differenti. Per esempio l’entrata delle classi quinte e quarte è prevista per le 8:00, per le seconde e terze l’entrata è per le 8:30 e infine le prime entreranno alle 9:00, comunque all’entrata saranno presenti dei collaboratori scolastici che verificheranno l’ordine dell’ingresso. Abbiamo anche trovato una soluzione per quanto riguarda le due ore settimanali di educazione fisica, abbiamo pensato che è meglio svolgere un’ora in palestra e un’ora al parco vicino la nostra scuola per evitare assembramenti. Se il tempo non dovesse essere dei migliori si può restare in classe e fare un’ora di teoria.”
Ottime trovate, ma per coloro che vengono da fuori? “Abbiamo pensato anche a questo! Per i pendolari abbiamo creato un badge speciale, che indica il posto a sedere sul pullman per rispettare le distanze di sicurezza”
Queste ragazze sono state esaustive ed originali, sperano che la loro scuola adotti le loro proposte e che possano essere un esempio per tutta l’Italia. Qui accanto abbiamo una loro foto scattata dopo il decreto del 18 maggio.

(articolo realizzato dalle studentesse Noemi Monaco e Sofia Altamura)