CIVITAVECCHIA – “Testamento biologico. Liberi di scegliere”. Questo il titolo della conferenza che ieri pomeriggio si è tenuta presso la chiesa Evangelica Battista di Civitavecchia, alla quale è intervenuto anche Beppino Englaro, padre di Eluana, per raccontare la propria esperienza di vita.
Tema centrale quello del testamento biologico che è stato affrontato in questa sede dal punto di vista medico, giuridico, politico e infine personale proprio grazie alla testimonianza di Englaro. Arianna Izzo e Fulvio Amadori, due medici, hanno approfonditola parte relativa alla medicina, Cristina Riccetti, avvocato, quella relativa alla giurisprudenza ed infine il consigliere comunale Alessandro Manuedda quella relativa alla politica, con specifico riferimento alla situazione locale.
“Il diritto alla vita è un obbligo a vivere?” la domanda posta dalla Riccetti, la quale ha spiegato come manchi, e come continuerà a mancare anche se verrà approvato il nuovo disegno di legge, la libertà di poter scegliere poiché l’ultima decisione spetta e spetterà comunque al medico.
“Eluana aveva le idee molto chiare sulla questione – ha detto Beppino Englaro al gran numero di persone presenti alla conferenza – lei non avrebbe mai accettato che qualcuno decidesse della sua vita per lei. Non sono mai riuscito a capire perché il volere di altri dovesse prevalere sul suo, espresso quando era nella piena facoltà di intendere e di volere. Nel gennaio ’92, quando Eluana rimase vittima di quel terribile incidente, non sapevo che non si potesse disporre della propria vita. Voi ora lo sapete: 15 anni e 9 mesi sono dovuti passare prima che la magistratura dicesse che il malato non ha l’obbligo di curarsi. Non si tratta di eutanasia, non chiedo il diritto di morire ma di essere lasciati morire”.
A conclusione della conferenza il Pastore Massimo Aprile ha annunciato che la Chiesa evangelica apre da oggi uno sportello rivolto a chiunque voglia disporre il proprio testamento biologico.