“L’Americah”. Quando è una bambina che salva la mamma

In Calabria, una bambina di nove anni ha soccorso la madre, tamponandole le ferite inferte dal padre dopo che aveva tentato di strangolarla con un cavo elettrico. Pare proprio sia stato il pianto straziato della bambina a far desistere il padre dall’intento omicida.

Il Natale di questa bambina è passato così, a chiamare i soccorsi, a togliere il cavo dal collo della madre, a sperare che non morisse. Come faranno mamma e figlia a risanare le ferite, fisiche e emotive? Come farà, la piccola, a non essere una nuova vittima? Come farà a distinguere tra l’amore e la violenza? A trovare un equilibrio.

Perché se è vero che esiste la violenza domestica è vero anche che esiste la violenza assistita. Ovvero la violenza alla quale sono costretti ad assistere i figli.

«I bambini sono vittime perché sono lì e non accettano di dissociarsi dal genitore preso di mira. Testimoni di un conflitto che non li riguarda, incassano tutta l’ostilità destinata all’altro genitore. […]. Si tratta di un trasferimento dell’odio e della distruttività. Di fronte alla denigrazione permanente di uno dei genitori da parte dell’altro, ai bambini non resta che la possibilità di isolarsi. Perderanno così ogni possibilità di individuazione o di pensiero autonomo»

Spesso minori. Spesso futuri adulti spezzati, senza figure maschili positive di riferimento. Con la sensazione perenne di non essere mai stati protetti, amati, tutelati. Senza sapere cosa sia l’amore e il rispetto. Senza sapere come succede che spesso, troppo spesso, relazioni d’amore diventano qualcosa di altro.

Nessuno che abbia insegnato alle bambine a poter dire No. Nessuno che abbia insegnato ai bambini ad accettare il No.

Invece insegniamo, da millenni, alle nostre figlie che a volte l’amore può essere sofferenza e che noi donne dobbiamo provarci, sopportare. Eppure sono gli uomini che si frantumano. Di fronte a un rifiuto.

Sono necessarie nuove narrazioni, nuove cose da imparare. Come l’educazione sentimentale. Durante la quale insegnare l’essere coppia, il rispetto, costruire e proteggere.

Per nuove famiglie, In cui i figli possono essere figli e non debbano salvare nessuno.

Soprattutto a Natale.

 

VDG