CIVITAVECCHIA – Un folto gruppo di amici, ammiratori e concittadini affolla la piccola chiesa di San Giovanni di Dio, dove sono esposte, da sabato fino al 3 luglio, le tele frutto dell’ultima produzione artistica di Bianca Moraja. Civitavecchiese di adozione, pittrice sensibile e intensa, nonché artista poliedrica – alla pittura affianca infatti da molti anni l’impegno con la corale “Insieme” – e, non ultimo, madre e nonna super- impegnata. Il nostro percorso tra le sue tele comincia sulle note “polifoniche” del coro “Insieme”: sono canti che così bene ci accompagnano in questo viaggio per i luoghi in cui la Moraja ha scelto di condurci: erriamo con lei per paesaggi montuosi, dove il bianco di una neve calda e generosa si sposa con l’azzurro intenso di cieli vividi, pieni –pur nella loro luce – di struggente malinconia. E se la bellezza dell’assoluto, la contemplazione dell’infinito è troppo grande per un occhio umano non allenato, c’è sempre il porto sicuro a cui tornare: la casa, il rifugio, la baita convivono nella loro concretezza ruvida con la grandezza del paesaggio che le circonda. “E’ una convivenza spesso presente nelle mie tele – ci racconta l’artista – per un certo periodo le case, i fienili, le baite sono stati soggetti predominanti. Poi, man mano che il tempo passava, mi sono resa conto di star ponendo sempre più attenzione allo spazio che li circondava, al paesaggio che si rivelava oltre loro”. In queste tele la memoria, con le sue emozioni contrastanti, nostalgia e insieme intensa felicità, si accompagna a un’apertura verso il futuro, riconoscibile nella limpidezza dello sguardo, ampio e ottimista, della pittrice. “Mi piacerebbe che venissero colte entrambe: la memoria dei miei viaggi, l’amore per la montagna che ha caratterizzato la mia vita, una passione condivisa con mio marito per tanti anni. E insieme l’ottimismo, la tensione al domani”. Una tensione positiva che la signora Bianca Moraja esprime non solo nei suoi quadri, ma nell’energia del suo sguardo e del suo pensiero. Alla fine di questo bel viaggio nei paesaggi di una storia personale (che ora si fa’ condivisa), lasciamo la chiesa con un’immagine ben precisa, questa volta fotografica; quella di Bianca in una delle sue arrampicate: zaino in spalla, l’energia e la vitalità in ogni fibra del suo corpo. Con lo sguardo rivolto verso l’alto, Bianca osserva le nubi che si affastagliano sulle cime dei monti, per registrarne ogni sfumatura, cromatica ed emotiva. Un misto di pace e nostalgia popola questa foto, così come le tele: è l’immagine dell’artista, in perfetta simbiosi con i suoi monti.
Francesca Montanino